Le prime raccolte conciliari

 

Entro il IV secolo in Oriente e in Occidente i concili divennero i principali veicoli per promulgare quelle norme che regolavano la vita del clero e l'organizzazione delle chiese. Con l'ascesa di Costantino al trono imperiale all'inizio del IV secolo, le chiese cristiane iniziarono a produrre canoni che venivano promulgati pubblicamente e che erano riconosciuti come autorevoli da gran parte delle comunità cristiane. Nel 325 Costantino decise di tenere un concilio in Oriente per risolvere le controversie dottrinali sollevate dall'eresia ariana, in particolare la questione della relazione tra Padre e Figlio nella Trinità. I venti canoni di questo concilio divennero molto rapidamente norme universali nella chiesa cristiana, e in generale, i primi concili stabilirono un modello di governo nella Chiesa che durò fino alla fine del IX secolo.

Inoltre, nel corso del IV secolo emersero nella Chiesa cristiana altre due fonti di norme autorevoli: gli scritti dei padri della chiesa e le lettere dei vescovi di Roma. Soprattutto in Oriente i «canoni dei Padri» presero posto tra i canoni sinodali nelle raccolte canoniche orientali. Fra essi si ricordano gli scritti di Atanasio († 373), Cirillo († 444), Basilio il Grande († 379), Gregorio († 394) . Nell'Occidente latino, un processo molto simile durante il IV e il V secolo fece sì che le lettere decretali papali (che spesso erano rescritti, cioè risposte a domande su alcuni quesiti, in particolare di disciplina ecclesiastica) ottenessero un’autorità pari a quello dei canoni conciliari.

 

Il video fa parte del kit formativo Le fonti del diritto a cura di Lucia De Lorenzo. Vai al kit...