Quale Democrazia cristiana?
Giuseppe Dossetti, Il Movimento Democratico Cristiano in Giuseppe Trotta (a cura di), Giuseppe Dossetti. Scritti Politici 1943-1951, Genova: Marietti, 1995.
Dossetti compie una rapidissima carriera all’interno della Democrazia Cristiana, diventandone già nel 1945 uno dei vicesegretari nazionali. Ma da subito inizia una interlocuzione difficile con De Gasperi e con la generazione degli ex popolari, che condurrà anche attraverso la rivista Cronache Sociali (1947-1951), nata all’indomani dell’estromissione delle sinistre dal governo. Dossetti voleva una Democrazia Cristiana impegnata in una vasta riforma sociale e che quindi desse un’adeguata impostazione alla politica economica, ponendo fine a quella perenne latitanza delle istituzioni che era stata causa di continue sciagure sin dalla formazione dello Stato unitario. Ma Dossetti voleva anche un partito capace di muoversi con autonomia sia rispetto ai condizionamenti internazionali derivanti dalla Guerra Fredda, sia rispetto alle indebite intromissioni della gerarchia cattolica.
I rapporti con De Gasperi, formalmente rispettosi, diventarono tesi al punto da indurre Dossetti all’abbandono della politica già nel 1948: un proposito rientrato dopo aver ricevuto da papa Pio XII l’ordine di rimanere nel partito e di ricandidarsi. Dossetti si distinguerà dalla linea ufficiale adottata dalla Democrazia cristiana anche nel dibattito sull’adesione dell’Italia al Patto Atlantico: perché pur essendo cosciente dei vincoli imposti dalla situazione internazionale, intravedeva tutti i rischi che potevano derivare all’Italia dall’abbandono in altre mani delle linee fondamentali della propria politica estera: già in un incontro del novembre 1946 avuto a porte chiuse con i membri dell’associazione Civitas Humana da lui fondata aveva osservato che occorreva essere «molto cauti nel legarci con simpatie e preferenze interiori ad una determinata politica imperialistica e a un determinato sistema di gravitazione mondiale, e nel respingere a priori un’altra politica e un altro sistema di gravitazione. Potrebbe darsi che prima ancora che noi ce ne accorgessimo il sistema imperiale preferito ci avesse abbandonato o ci avesse perduto».
Il piccolo gruppo di democristiani che si riconosceva in Dossetti ottenne successi politici importanti (come la riforma agraria e la Cassa per il Mezzogiorno), ma la resistenza interna al partito, in cui andava prevalendo la componente liberalmoderata, restava forte, al punto da indurre Dossetti a decidere, tra il 1951 e il 1952 ad abbandonare il partito e il parlamento. Nel 1956, obbedendo al cardinale Giacomo Lercaro, Dossetti si presentò come candidato sindaco per la DC per la città di Bologna, venendo però sconfitto da Giuseppe Dozza. Anche in questo caso Dossetti si presentò con un programma ambizioso, che prese la forma di un Libro bianco che avanzava proposte innovative per la città, come quella dell’istituzione dei quartieri. Ma nel 1958, anche subodorando le tensioni con cui la Democrazia cristiana seguiva lo sviluppo della sua azione politica a capo dell’opposizione, prevalse la decisione di assecondare il desiderio di diventare sacerdote e di proseguire altrove il suo impegno da cristiano.
Le aspettative riposte da Dossetti nella Democrazia cristiana erano state espresse in una lettera ai parroci dell’appennino reggiano del marzo 1945; tre anni più tardi le aveva riprese in una lettera al segretario Attilio Piccioni, al quale aveva chiarito che la DC non poteva esaurirsi nell’anticomunismo:
… La mia scelta è fatta: dopo le elezioni, nessuna esigenza di difesa cristiana, mi farà tradire il cristianesimo e il suo compito storico nel nostro tempo, né mi farà schierare tra gli ultimi difensori cattolici dell’ordine. Cioè di un ordine per me perento ed ingiusto, se si accomodasse – sia pure sotto lo scudo della giustizia sociale e cristiana – a un regime politico e sociale eretto contro i lavoratori – sia pure deviati e travolti da ideologie e da metodi di ispirazione anticristiana…
Leggi qui il testo integrale di questa lettera...
Anno Pubblicazione:
1995
Numero di pagine:
9
Autore:
Giuseppe Dossetti
Data Creazione:
Lun, 30/06/2025 - 12:31