Pellegrinaggio e indulgenza plenaria

Il termine “Giubileo” deriva dallo strumento con cui veniva annunciato nella tradizione ebraica lo Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione. Questa festa annuale assumeva un rilievo particolare quando coincideva con l’anno giubilare da celebrare ogni 50 anni (Lev. 25,8-13). Il termine non è registrato nel Nuovo Testamento, ma come ricorda Gianfranco Ravasi “entra nella vita della Chiesa il 22 febbraio del 1300, quando Bonifacio VIII emana la bolla del primo anno santo”, anche se per la definizione strutturale del rito bisognerà attendere papa Alessandro VI Borgia.
Non solo quelle sante: la Chiesa ha un anno di porte da attraversare
Il 2025 sarà ricco di appuntamenti per le comunità cristiane di tutto il mondo. I più importanti saranno quelli legati al Giubileo. E in Italia prosegue il Cammino sinodale
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Per approfondire segui il kit di Pars Sinodo/Concilio e sinodalità, a cura di Massimiliano Proietti. Vai al kit…
Albero o presepe? Perché scegliere, meglio tutti e due
Anche stavolta, con il ritorno del Natale, assistiamo alle solite diatribe sul presepe. Viene spontaneo pensarle come parte anch’esse, ormai, delle tradizioni natalizie. Allestirlo o no, nelle scuole che vedono ormai una buona parte degli alunni avere un’appartenenza religiosa non cristiana, o non averla affatto? Fare il presepe per obbligo di legge, come aveva proposto una senatrice, e sanzionare i dirigenti scolastici inadempienti? O delegare la scelta all’autonomia decisionale dei singoli istituti scolastici, sancita dalle norme italiane? È in gioco la cultura italiana o la laicità dello Stato? E, in una prospettiva più ampia, la formazione degli studenti include o esclude la dimensione religiosa?
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Dopo il concilio Vaticano II. Stratigrafie tra liturgia, culture e musica
19-20 dicembre 2024 | Bologna, via S. Vitale 114
La Fondazione per le scienze religiose è lieta di ospitare il convegno Dopo il concilio Vaticano II. Stratigrafie tra liturgia, culture e musica, che avrà luogo giovedì 19 dalle ore 15.00 e venerdì 20 dicembre dalle ore 9.30 nella sede bolognese di via san Vitale, 114.
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Cos’è la Chiesa? La conclusione del Sinodo sulla sinodalità
Lo scorso 27 ottobre, dopo un processo lungo 54 mesi e sviluppatosi in centinaia di sessioni di ascolto che hanno coinvolto migliaia di partecipanti da tutto il mondo, si è conclusa a Roma la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Il termine sinodo si riferisce nella storia della Chiesa a eventi che coinvolgono una pluralità di soggetti radunati «insieme per dialogare, discernere e decidere» (Documento finale della Seconda Sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, par. 28). Questo sinodo, però, è del tutto particolare per la sua natura meta-sinodale. Infatti, anche conosciuto come il Sinodo sulla sinodalità, l’evento che si è appena concluso è stato convocato da Papa Francesco nel 2020 con lo scopo di coinvolgere tutta la Chiesa, non solo i vescovi e il clero, in un processo di ascolto e consultazione per definire insieme cosa significhi essere Chiesa, o nelle parole del sinodo stesso, cosa significhi essere una «Chiesa sinodale». Iniziando da una fase di ascolto parrocchiale, portata poi all’attenzione dei vescovi in una fase nazionale, la quale a sua volta fu riportata dalle varie conferenze episcopali ad un’assemblea sinodale continentale, le riflessioni delle Chiese di tutto il mondo, nelle loro varie espressioni, arrivarono a Roma per definire la questione insieme sotto la guida di papa Francesco.
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Messa da parte. Analisi, tendenze ed implicazioni della pratica religiosa in Italia
Religioni nel libro - ciclo di incontri di presentazione di libri sul fenomeno religioso nella storia, nella cultura, nel diritto e nella società
Giovedì 14 novembre 2024 dalle ore 16 alle ore 19
Incontro di presentazione del volume di Luca Diotallevi, La Messa è sbiadita. La partecipazione ai riti religiosi in Italia dal 1993 al 2019, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2023
Partecipano: Luca Diotallevi, S.E. mons. Roberto Repole, Luca Ozzano, Ilaria Zuanazzi, Stefania Palmisano
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L’articolo di Marino Niola, intitolato “Eterni ritorni. La dea in esilio vestita da madonna” e apparso su “La Repubblica” di mercoledì 21 agosto scorso, ha il grande merito di impostare la tematica del rapporto fra paganesimo e cristianesimo che, nelle varie epoche a partire dalle origini cristiane, si è proposta e si ripropone con la sua radicale valenza culturale e teologica. Il testo offre notevoli spunti di riflessione e, si spera, di discussione alla teologia e all’agire ecclesiale, con le sue tutt’altro che banali provocazioni a partire da tesi che si possono e si devono non condividere, ma affrontare con onestà intellettuale.
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Dall'Asta: «L’arte come porta d'ingresso per il divino»
Padre Andrea Dall’Asta, architetto e gesuita, è il direttore della Galleria San Fedele a Milano. Tra i massimi esperti di arte sacra, è autore di numerose pubblicazioni sul tema. Ha deciso di spendere gran parte della sua vita e del suo ministero nello studio delle opere d’arte: «L’espressione estetica – racconta il gesuita – mi ha sempre profondamente colpito. Sin da bambino, dall’età di 5 o 6 anni, sfogliavo i libri di arte che erano in casa. C’era qualcosa in quelle immagini colorate che, senza che me lo potessi spiegare, attirava in profondità la mia attenzione. Mi facevano sognare… Poi col passare degli anni ho compreso che parlavano della mia vita, dei miei desideri come delle mie difficoltà».
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Chiesa e cinema, un patrimonio da salvaguardare
Da più di un secolo Santa Sede, conferenze episcopali, diocesi e parrocchie utilizzano la musica, il cinema, la video art, l’animazione e tantissime altre forme artistiche: per documentare la vita di papi, vescovi, preti, comunità e per indicare alla gente modelli di santità e di vita cristiana. Oggi tutti quei supporti rappresentano un patrimonio da censire, conservare e valorizzare, al pari delle fonti archivistiche cartacee e membranacee. Ne è convinto Gianluca Della Maggiore, livornese, docente di Cinema, fotografia, televisione e nuovi media all’Università telematica UniNettuno. Della Maggiore è co-autore, insieme a Dario Edoardo Viganò, del volume La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo»
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