Nel presepe Dio si fa “minore”

Nel presepe Dio si fa “minore”: oggi come 800 anni fa a Greccio con Francesco

 

«Oggi come 800 anni fa, con san Francesco a Greccio, il senso vero e profondo del “fare memoria” della natività di Gesù – e di ogni nostro “fare il presepe” e di ogni celebrazione natalizia – è l’incontro con il mistero dell’incarnazione. È l’incontro con l’umiltà di Dio, che si manifesta nel suo farsi uomo e nel venire al mondo in condizioni di povertà e disagio, come nel suo farsi presente nel pane e nel vino consacrati nella Messa. Perciò al centro della veglia della notte di Natale, per noi oggi come 800 anni fa con Francesco a Greccio, c’è la celebrazione dell’Eucaristia. E “fare il presepe”, oggi come allora, è un gesto fecondo se ci apre all’incontro col mistero di un Dio umile che per amore nostro si fa “minore”. Francesco è stato così profondamente affascinato da questo mistero da scegliere, per sé e i suoi frati, il nome di “minori”. Non piccoli: più piccoli». Parola di padre Cesare Vaiani, definitore generale dell’Ordine dei Frati minori, docente di teologia spirituale e di spiritualità francescana alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e allo Studio teologico “San Bernardino” di Verona.

 

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Data Creazione:
Mer, 20/12/2023 - 11:52