Islam

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Reasons for our hope

Reasons for our hope. Le ragioni della nostra speranza

 

Il PISAI è lieto di far conoscere il progetto Reasons For Our Hope / Le ragioni della nostra speranza, realizzato dal McGrath Institute for Church Life della Notre Dame University e dalla Fondazione Oasis per migliorare la comprensione fra cristiani e musulmani.
Il progetto parte dalla doppia premessa che molti musulmani siano insoddisfatti della conoscenza superficiale che hanno dei cristiani e che i cristiani, prendendo sul serio le domande dei musulmani, possano raggiungere una più profonda consapevolezza della loro fede.
A tal fine, vengono proposti dei brevi video, in diverse lingue, pensati per un pubblico musulmano, con i quali si cerca di illustrare le ragioni del perché molti cristiani che hanno studiato e apprezzano la ricca tradizione spirituale dell’Islam continuano a sentirsi profondamente cristiani.

 

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Data: 23 Novembre 2022

La spirale di violenza di al-Shabaab

La spirale di violenza di al-Shabaab

 

Al-Shabaab come gruppo autonomo nasce nel 2006, inizialmente come braccio militante della Islamic Courts Union (ICU), per poi puntare a rovesciare da solo il Parlamento federale, compiendo violenti attacchi suicidi e altri atti di brutalità contro i nemici dell’Islam, cristiani ma anche sufi. Affiliato ad al-Qaida, al-Shabaab si è contraddistinto anche di recente per un gravissimo attentato a Mogadiscio, il peggiore dall’elezione del nuovo presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud, che ha causato la morte di 100 persone e il ferimento di numerose altre. Eppure oggi in Somalia, l’ex colonia italiana ormai soggetta a balcanizzazione, le milizie di al-Shabaab sono state quasi del tutto estromesse, perdendo il controllo di Mogadiscio, ma anche quello della città portuale di Kismayo fondamentale per il commercio del carbone, e causandone un ridimensionamento dal punto di vista delle finanze.

 

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Data: 16 Novembre 2022

L'Islam in Cina

2h 30'

Il kit formativo L'Islam in Cina è stato realizzato grazie al contributo di Amina El Ganadi, student fellow presso Fscire, membro dell’équipe impegnato a sviluppare il cantiere di ricerca Plorabunt – Martirologio degli oranti.

Data: 03 Novembre 2022

L’area Niujie di Pechino

 

Testi e immagini di Amina El Ganadi, 2022.©

 

Il saggio fa parte del kit formativo di Amina El Ganadi L'Islam in Cina. Vai al kit...

 

Per approfondire puoi leggere il contributo sull''architettura delle moschee realizzato da Flavia Malusardi per Pars. Vai a La Moschea...

 

 

 

 

Anno pubblicazione: 
2022
Autore: 
Amina El Ganadi
Data: 26 Ottobre 2022

A Colonia il muezzin chiamerà alla preghiera

A Colonia il muezzin potrà chiamare alla preghiera una volta alla settimana

 

Per la prima volta, dopo una lunga attesa, nella moschea centrale di Colonia, in Germania, ha suonato il richiamo alla preghiera attraverso gli altoparlanti venerdì 14 ottobre 2022.
Il richiamo alla preghiera, noto in arabo come Azan o Adhan, sarà effettuato nell'ambito di un progetto pilota della durata di due anni. In base all'accordo, circa 35 moschee di Colonia saranno autorizzate a chiamare alla preghiera per un massimo di cinque minuti il venerdì tra mezzogiorno e le 15.00.
Il progetto è stato avviato da Henriette Reeker, sindaca di Colonia, che in precedenza aveva dichiarato che «Colonia è la città della libertà (religiosa) e della diversità. Chi arriva alla stazione centrale viene accolto dalla cattedrale e accompagnato dalle campane della chiesa. Molti residenti di Colonia sono musulmani. Permettere la chiamata del muezzin per me è un segno di rispetto».

 

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Data: 19 Ottobre 2022

Regno Unito, Leicester brucia

Regno Unito, Leicester brucia (e con lei il multiculturalismo)

 

Violenti scontri nel centro della città inglese tra indù e musulmani. Le rivolte si allargano in altre città, e la gente ha paura di uscire di casa. Così l'Inghilterra ha "importato" le divisioni religiose da India e Pakistan
Un tranquillo weekend di paura. Sotto i colpi delle violenze tra la comunità indù e quella musulmana la città di Leicester – cuore dell’Inghilterra centrale e celebre per l’incredibile titolo di Premier League vinto nel 2016 con Claudio Ranieri – è stata data alle fiamme. A surriscaldare l’atmosfera è stato un match di cricket tra India e Pakistan, anche se in molti vedono dietro lo scoppio delle ostilità profonde divisione maturate nel corso degli anni.

 

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Data: 28 Settembre 2022

Masha Amini infiamma l’Iran

Masha Amini infiamma l’Iran

 

La morte di Masha Amini, uccisa in un posto di polizia iraniano e rea di aver portato male il velo scoprendo i capelli, continua a infiammare la Repubblica islamica con manifestazioni in tutto il Paese. Le forze di sicurezza hanno risposto con violenza e c’è ora notizia delle prime vittime.  Esmail Zarei Kousha,  Governatore della provincia del Kurdistan nord-occidentale, ha detto ai giornalisti ieri – racconta l’emittente del Qatar Al Jazeera –  che tre persone sono morte “in modo sospetto” durante “proteste illegali” negli ultimi giorni, come vengono definite dai media statali le proteste. Il  Governatore ha affermato che le tre persone sono state uccise da elementi anti-establishment. Sempre secondo il Governatore, una persona è morta a Divandareh, un’altra è stata lasciata in un’auto vicino a un ospedale di Saqqez e si indaga su una terza morte “sospetta”.

 

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Data: 28 Settembre 2022

Il Sahara occidentale divide anche gli ulema

Il Sahara occidentale divide anche gli ulema
 
Nel corso di un’intervista, lo studioso Ahmed al-Raissouni ha insistito sulla marocchinità del Sahara occidentale e della Mauritania. La polemica che ne è scaturita lo ha spinto ad abbandonare l’Unione mondiale degli ulema
Il 20 agosto scorso, in occasione del 69° anniversario della Rivoluzione del re e del popolo, data commemorativa del sollevamento dei marocchini contro la destituzione del re Muhammad V da parte dei francesi, l’attuale sovrano Muhammad VI ha affermato che «il dossier del Sahara è il prisma attraverso il quale il Marocco considera il suo ambiente internazionale». Commentando il discorso, il settimanale marocchino TelQuel ha scritto che la politica estera della monarchia alawita è ormai fondata su un aut aut: «o con noi o contro di noi». Per Rabat non c’è in effetti questione più strategica del Sahara occidentale, territorio sul quale il Marocco rivendica una piena sovranità e che il Fronte noto come Polisario ha invece dichiarato “Repubblica araba democratica dei saharawi”.

 

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Data: 21 Settembre 2022