Dal 17 marzo al 4 giugno, il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma ospita tre opere del Conscious Collective, collaborazione artistica nata dalla sinergia di Tsibi Geva, Maria Saleh Mahameed e Noa Yekutieli. I tre artisti, nonostante le differenze di genere, generazione, etnia e religione sono accumunate da uno stesso luogo d’appartenenza: Israele. I linguaggi di Geva, Mahameed e Yekutieli rappresentano una realtà attraversata da guerre e conflitti, utilizzando tecniche e materiali differenti, specchi della moltitudine vissuta dagli artisti.
Il Conscious Collective affonda le proprie radici teoriche nel concetto junghiano di “inconscio collettivo”, contenuto psichico universale che accomuna tutti gli esseri umani, e nell’“estetica relazionale” di Nicolas Bourriaud. L’arte diventa così un’esperienza individuale e al tempo stesso collettiva dell’entropia terrena. Le opere esposte appaiono al primo sguardo estremamente diverse tra loro, ma sono legate dall’amicizia degli esecutori. Il lavoro è il frutto ultimo di un legame, di una relazionalità che rappresenta una connessione nella frattura.