Dialogo ebraico-cristiano
Il kit formativo sul dialogo ebraico-cristiano è stato realizzato grazie al contributo di Marco Cassutto Morselli, già docente di Filosofia ebraica e Storia dell’ebraismo presso il Corso di laurea in studi ebraici del “Collegio Rabbinico Italiano” e presidente delle Amicizie ebraico-cristiane in Italia. L'approfondimento si concentra sui momenti più rilevanti tra quelli che hanno dato inizio al dialogo ebraico-cristiano: la Conferenza di Seelisberg (1947), l’incontro tra Jules Isaac e Giovanni XXIII (1960) e la dichiarazione conciliare Nostra Aetate (1965). Sono inoltre presentati alcuni testi e documenti che possono aiutare a trovare risposte riguardo alle prospettive attuali e alle sfide future sul tema.
Il professor Morselli ha tenuto una lezione sullo stesso tema nel contesto di Plures, il master in pluralismo religioso e sapere storico organizzato dalla Fondazione per le Scienze Religiose.
I dieci punti di Seelisberg
Tra il 30 luglio e il 5 agosto del 1947, a Seelisberg, cittadina svizzera del Canton Uri, si svolse una Conferenza internazionale contro l’antisemitismo (Conférence d’urgence contre l’antisémitisme) a cui presero parte alcuni rappresentanti ebrei e circa un centinaio di delegati cristiani di diverse confessioni provenienti da una ventina di paesi. I lavori della conferenza erano coordinati dal celebre storico francese Jules Isaac e dal gran rabbino di Francia Jacob Kaplan. Al termine del confronto, fu stilato un documento in dieci punti passato alla storia col nome della località in cui ebbe luogo la Conferenza, che da in seguito sarebbe stato considerato come la Magna Carta del dialogo ebraico-cristiano.
10 punti di Seelisberg
- Ricordare che è lo stesso Dio vivente che parla a tutti noi nell'Antico come nel Nuovo Testamento.
- Ricordare che Gesù è nato da una madre ebrea, della stirpe di Davide e del popolo d'Israele, e che il suo amore ed il suo perdono abbracciano il suo popolo ed il mondo intero.
- Ricordare che i primi discepoli, gli apostoli, ed i primi martiri, erano ebrei.
- Ricordare che il precetto fondamentale del cristianesimo, quello dell'amore di Dio e del prossimo, promulgato già nell'Antico Testamento e confermato da Gesù, obbliga cristiani ed ebrei in ogni relazione umana senza eccezione alcuna.
- Evitare di sminuire l'ebraismo biblico nell'intento di esaltare il cristianesimo.
- Evitare di usare il termine "giudei" nel senso esclusivo di "nemici di Gesù" o la locuzione "nemici di Gesù" per designare il popolo ebraico nel suo insieme.
- Evitare di presentare la passione in modo che l'odiosità per la morte inflitta a Gesù ricada su tutti gli ebrei o solo sugli ebrei. In effetti non sono tutti gli ebrei che chiesero la morte di Gesù. Né sono solo gli ebrei che ne sono responsabili, perché la croce, che ci salva tutti, rivela che Cristo è morto a causa dei peccati di tutti noi. Ricordare a tutti i genitori e educatori cristiani la grave responsibilità in cui essi incorrono nel presentare il vangelo e sopratutto il racconto della passione in un modo semplicista. In effetti, essi rischiano in questo modo di ispirare, lo vogliano o no, avversione nella coscienza o nel subcosciente dei loro bambini o uditori. Psicologicamente parlando, negli animi semplici, mossi da un ardente amore e da una viva compassione per il Salvatore crocifisso, l'orrore che si prova in modo così naturale verso i persecutori di Gesù, si cambierà facilmente in odio generalizzato per gli ebrei di tutti i tempi, compresi quelli di oggi.
- Evitare di riferire le maledizioni della Scrittura ed il grido della folla eccitata: "che il suo sangue ricada su noi e sui nostri figli", senza ricordare che quel grido non potrebbe prevalere sulla preghiera infinitamente più potente di Gesù: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno."
- Evitare di dare credito all'empia opinione che il popolo ebraico è riprovato, maledetto, riservato a un destino di sofferenza.
- Evitare di parlare degli ebrei come se essi non fossero stati i primi ad appartenere alla chiesa.
Nostra Aetate
La dichiarazione Nostra Aetate riguarda il tema del senso religioso e dei rapporti tra la Chiesa cattolica e le religioni non-cristiane. Il documento fu redatto nel corso dei lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il testo si compone di un’introduzione e quattro punti: Le diverse religioni; La religione musulmana; La religione ebraica; Fraternità universale. In particolare, nelle relazioni con l’ebraismo vengono confermate le radici ebraiche del cristianesimo, e si nega in modo irrevocabile l’antisemitismo. La Chiesa infatti – recita Nostra Aetate – «crede che Cristo, nostra pace, ha riconciliato gli ebrei e i gentili per mezzo della sua croce e dei due ha fatto una sola cosa in se stesso».
Jules Isaac e le origini di Nostra Aetate
Riflessioni di una testimone
Da De Judaeis a Nostra Aetate: rischi e promesse
Ebraismo e dialogo interreligioso
Bibbia dell'amicizia - Presentazione
Chi ha ucciso Gesù (e chi lo ha accolto), e perché è importante?
Dialogo ebraico-cristiano
Documenti dialogo ebraico-cristiano
Documenti del dialogo ebraico-cristiano
Una lista dei documenti consultabili online relativi ai progressi nel dialogo ebraico-cristiano dalla dichiarazione Nostra Aetate al più recente passato
1974
Pontificia Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei
Orientamenti e suggerimenti per l'applicazione della Dichiarazione Nostra Aetate
1985
Pontificia Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei
1993
Pontificia Commissione Biblica
L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa
L'interpretazione dei testi biblici continua a suscitare ai nostri giorni un vivo interesse provocando vivaci discussioni, che, in questi ultimi anni, hanno anche assunto dimensioni nuove. Data l'importanza fondamentale della Bibbia per la fede cristiana, per la vita della Chiesa e per i rapporti dei cristiani con i fedeli delle altre religioni, la Pontificia Commissione Biblica è stata sollecitata a esprimersi su questo argomento.
1998
Commissioni per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo
NOI RICORDIAMO: UNA RIFLESSIONE SULLA SHOAH
La tragedia della Shoah ed il dovere della memoria
Si sta rapidamente concludendo il XX secolo e spunta ormai l'aurora di un nuovo millennio cristiano. Il Bimillenario della nascita di Gesù Cristo sollecita tutti i cristiani, e invita in realtà ogni uomo e ogni donna, a cercare di scoprire nel fluire della storia i segni della divina Provvidenza all'opera, come pure i modi in cui l'immagine del Creatore presente nell'uomo è stata offesa e sfigurata .
2000
Commissione Teologica Internazionale
MEMORIA E RICONCILIAZIONE: LA CHIESA E LE COLPE DEL PASSATO
La Bolla di indizione dell'Anno Santo del 2000 Incarnationis mysterium (29 novembre 1998) indica fra i segni " che possono opportunamente servire a vivere con maggiore intensità l'insigne grazia del giubileo " la purificazione della memoria. Questa consiste nel processo volto a liberare la coscienza personale e collettiva da tutte le forme di risentimento o di violenza, che l'eredità di colpe del passato può avervi lasciato, mediante una rinnovata valutazione storica e teologica degli eventi implicati, che conduca - se risulti giusto - ad un corrispondente riconoscimento di colpa e contribuisca ad un reale cammino di riconciliazione
2000
Dabberù Emet (Zc 8,16) [link per il download diretto]
Una presa di posizione ebraica su cristiani e cristianesimo di un gruppo di docenti ebrei americani
2001
Pontificia Commissione Biblica
IL POPOLO EBRAICO E LE SUE SACRE SCRITTURE NELLA BIBBIA CRISTIANA
I tempi moderni hanno portato i cristiani a prendere meglio coscienza dei legami fraterni che li uniscono strettamente al popolo ebraico. Nel corso della seconda guerra mondiale (1939-1945), eventi tragici o, più esattamente, crimini abominevoli hanno sottoposto il popolo ebraico a una prova di estrema gravità che ha minacciato la sua stessa esistenza in gran parte dell'Europa.
2002
Gruppo di Studio Cristiano sulle Relazioni Ebraico-Cristiane
Ripensare la fede Cristiana in relazione al Giudaismo e al popolo Ebraico
Fin dalla sua nascita (1969), il Gruppo di Studio Cristiano ha continuamente cercato di sviluppare delle teologie cristiane sempre più adeguate circa la relazione con il Giudaismo e con il popolo Ebraico
2015
Fare la volontà del Padre Nostro, dialogo tra Ebrei e Cristiani [link per il download diretto]
Dichiarazione redatta da 28 rabbini in cui si afferma che il Cristianesimo non è stato un incidente, ma è parte del piano divino di Dio
2015
Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili
Riflessioni su questioni teologiche attinenti alle relazioni cattolico-ebraiche in occasione del 50° anniversario di Nostra Aetate