Zheng He
Le rotte commerciali seguite da Zheng He e dalle sue flotte erano le stesse che gli arabi e persiani avevano seguito per secoli. Queste rotte giungevano fino alla costa orientale dell’Africa. La presenza predominante di commercianti e di sistemi politici musulmani, lungo le rotte commerciali esistenti, probabilmente influenzò la decisione dell’imperatore Yongle di assegnare, quindi a far condurre, gran parte delle missioni marittime ad un equipaggio composto prevalentemente da musulmani. Ognuna di queste missioni comprendeva centinaia di navi e fino a 30.000 soldati. Come Zheng He anche altri comandanti delle flotte cinesi dei Ming erano musulmani così come alcuni soldati e marinai che prendevano parte alle missioni marittime. Queste missioni hanno svolto, in maniera del tutto involontaria, un ruolo importante nel collegare insieme le principali comunità musulmane presenti nel sud della Cina, nel Sud-est asiatico e in India con le società dei grandi centri islamici dell’Asia occidentale.1
L'Università di Pisa mette a disposizione una dispensa grazie alla quale è possibile scoprire la storia di un altro viaggiatore, l'ammiraglio cinese Zheng He, vissuto nel XIV secolo.
La storia delle spedizioni navali di Zheng He è rimasta a lungo sepolta negli stereotipi eurocentrici della storia delle scoperte geografiche e nella visione di una Cina immobile e dispotica, senza dinamiche interne. Soltanto recentemente, sulla base degli studi di Louise Levathes (When China Ruled the Seas, Oxford University Press, New York, 1996), fatti conoscere in Italia da un giornalista attento alla storia cinese (vedi scheda 1 e 2), si è aperto uno squarcio di luce su questa realtà. Si è andati anche oltre, fino ad ipotizzare una improbabile “scoperta” dell’America da parte dei cinesi, poi rifiutata dagli stessi studiosi e governanti cinesi (vedi scheda 3) . Oggi la realtà delle spedizioni navali cinesi del primo Quattrocento appare più chiara e di grande interesse per la ricostruzione della storia delle dinamiche interne della storia cinese e dei rapporti tra Occidente ed Oriente.
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NOTE
1 Geoff Wade, The Eastern Islamic World, Eleventh to Eighteenth Centuries, in: David O. Morgan, Anthony Reid “The New Cambridge History of Islam”, vol. 3: California: Cambridge University Press, 2011, pp. 391-92.