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Uiguri: l’Onu accusa Pechino

 

La redazione di ISPI Online Publications ha pubblicato nel settembre del 2022 un articolo sulla condizione degli Uiguri in Cina sulla base dei rapporti ONU, in cui si riportano anche le reazioni cinesi riguardo alle accuse di detenzione di massa e la repressione sistematica della popolazione uigura e di altri gruppi etnici a maggioranza musulmana nell’ovest della Cina. Il tema, al centro del dibattito internazionale, permette una riflessione conclusiva sull'attuale condizione delle minoranze musulmane in Cina.

 

La Cina avrebbe commesso “gravi violazioni dei diritti umani” contro la minoranza uigura nella regione occidentale dello Xinjiang: a formulare l’accusa è un atteso rapporto delle Nazioni Unite la cui pubblicazione era stata rinviata per circa un anno. I crimini a cui si riferisce il rapporto – redatto dall’Alta commissaria per i diritti umani dell’Onu, Michelle Bachelet – riguardano tra le altre cose la detenzione di massa e la repressione sistematica della popolazione uigura e di altri gruppi etnici a maggioranza musulmana nell’ovest della Cina. La pubblicazione del documento – che non fa riferimento ad atti di ‘genocidio’, un’accusa sostenuta dagli Stati Uniti – arriva in un momento di fortissime tensioni tra Washington e Pechino e dopo settimane di “enormi pressioni” su Bachelet, il cui mandato è scaduto appena poche ore dopo la divulgazione delle 48 pagine di inchiesta. Al plauso delle organizzazioni per i diritti umani, che in passato avevano accusato la commissaria di eccessiva ‘morbidezza’ nei confronti della Cina, è corrisposta l’ira di Pechino.

 

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