PrevNext

Istituzione del cardinalato. Alla ricerca di un fondamento biblico

 

La posizione che il collegio cardinalizio a partire dal secolo XI stava assumendo nella Ecclesia Romana intesa come “soggetto organicamente costituito sia dal vescovo di Roma che dai cardinali”1 e la sua preminenza quale organo consultorio del papato  sul resto dell'episcopato rese necessaria la ricerca di un fondamento scritturale per fornire uno statuto teologico al sacro collegio. Innocenzo III (1198-1216) nel 1202 nella decretale Per venerabilem, il cui testo è passato nel Corpus iuris canonici (c. 13 X IV 17), definì i cardinali suoi fratres, coadiutores, nonché sacerdotes levitici. “Per giustificare e dare fondamento dottrinale a tale dichiarazione” spiega Anna Sammassimo “egli riconosce nei cardinali i successori degli anziani che Mosè ha preso come consiglieri, riprendendo un passo del Deuteronomio (Deut. 17, 8-12) e facendo dunque risalire l'istituzione del cardinalato direttamente all'Antico Testamento.”2 Al consolidamento della posizione dei cardinali quali pars corporis pape3 corrispondeva un approfondimento teologico-ecclesiologico quale fondamento della acquisizione di una importanza crescente del collegio in ordine al governo della Chiesa. Anna Sammassimo affronta il tema nel saggio L’affermazione del collegio cardinalizio tra l’XI ed il XIII secolo, pubblicato sulla rivista Vergentis.

 

La nascita del cardinalato romano in senso “moderno”, tra l’XI ed il XIII secolo, è parte fondamentale di un progetto ben più ampio di riforma della Chiesa. Portato avanti instancabilmente da ardenti campioni della fede cristiana, tale progetto riguarda l’affermazione del primato pontificio e della plenitudo potestatis del Vescovo di Roma nonché la stessa libertà della Chiesa e passa necessariamente dall’emancipazione dal potere imperiale dell’elezione pontificia. Nel momento in cui i cardinali diventano gli unici elettori del Papa acquisiscono anche una posizione ed un ruolo importantissimi che ne favoriscono la partecipazione, accanto all’eletto, al potere supremo nella Chiesa. Innocenzo III consacra definitivamente la partecipazione convocando i concistori tre volte a settimana.

 

Continua a leggere su repositorio.ucam.edu...

 

1 ALBERIGO G., Cardinalato e collegialità, p. 188.

2 SAMMASSIMO A., L’affermazione del collegio cardinalizio tra l’xi ed il xiii secolo, «Vergentis. Revista de Investigación de la Cátedra Internacional Conjunta Inocencio III», 1/3 (2016), p. 90.

3 Metafora affermatasi tra XII e XIII secolo “a sostegno di una partecipazione dei cardinali al governo del papato, e che aveva trovato espressione nella massima – già presente nel diritto romano, dove serviva a definire il rapporto tra i senatori e l’imperatore – secondo cui i cardinali erano «parte (o membri) del corpo del papa» (pars corporis pape)”; in PARAVICINI BAGLIANI A., Morte e elezione del papa. Norme riti e conflitti. Il Medioevo, Roma 2013, p. 54.