Istituzione del cardinalato. Alla ricerca di un fondamento biblico
La nascita del cardinalato romano in senso “moderno”, tra l’XI ed il XIII secolo, è parte fondamentale di un progetto ben più ampio di riforma della Chiesa. Portato avanti instancabilmente da ardenti campioni della fede cristiana, tale progetto riguarda l’affermazione del primato pontificio e della plenitudo potestatis del Vescovo di Roma nonché la stessa libertà della Chiesa e passa necessariamente dall’emancipazione dal potere imperiale dell’elezione pontificia. Nel momento in cui i cardinali diventano gli unici elettori del Papa acquisiscono anche una posizione ed un ruolo importantissimi che ne favoriscono la partecipazione, accanto all’eletto, al potere supremo nella Chiesa. Innocenzo III consacra definitivamente la partecipazione convocando i concistori tre volte a settimana.
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1 ALBERIGO G., Cardinalato e collegialità, p. 188.
2 SAMMASSIMO A., L’affermazione del collegio cardinalizio tra l’xi ed il xiii secolo, «Vergentis. Revista de Investigación de la Cátedra Internacional Conjunta Inocencio III», 1/3 (2016), p. 90.
3 Metafora affermatasi tra XII e XIII secolo “a sostegno di una partecipazione dei cardinali al governo del papato, e che aveva trovato espressione nella massima – già presente nel diritto romano, dove serviva a definire il rapporto tra i senatori e l’imperatore – secondo cui i cardinali erano «parte (o membri) del corpo del papa» (pars corporis pape)”; in PARAVICINI BAGLIANI A., Morte e elezione del papa. Norme riti e conflitti. Il Medioevo, Roma 2013, p. 54.