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Originarie funzioni liturgiche dei cardinali

 

I cardinali dei tre ordini (vescovi, presbiteri e diaconi) svolgevano funzioni liturgiche. I cardinali vescovi, titolari delle sette diocesi situate nelle immediate vicinanze di Roma, assicuravano un servizio liturgico settimanale al Laterano, la sede papale; i cardinali presbiteri prestavano i loro servizi nelle quattro basiliche patriarcali romane (San Pietro in Vaticano, San Lorenzo fuori le Mura, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore); infine i diaconi leggevano il vangelo al Laterano e nelle chiese stazionarie di Roma.

Il processo di rinnovamento iniziato a partire dall’XI secolo coinvolse dapprima i cardinali vescovi: essi lasciarono il servizio liturgico settimanale in Laterano per prendere parte attiva al governo della Chiesa. La riflessione di Pier Damiani (1007-1072) che definì i cardinali “i senatori spirituali della Chiesa universale”1 inaugurò l’equivalenza collegio cardinalizio-Senatus che si impose con i canonisti del ‘200. Con il XII secolo “le antiche funzioni dei cardinali saranno definitivamente trasferite alla Cappella papale. I cardinali avranno d’ora in poi esclusivamente cariche legate al governo della Chiesa romana partecipando a regolari riunioni con il papa, in concistoro”.2 Di questo crescente prestigio istituzionale è spia il passaggio di cardinalis da aggettivo a sostantivo.

 

1 REINDEL K.(ed.), Die Briefe des Petrus Damianus, I-IV, München 1983-1993, II n. 97 p. 80.
2 PARAVICINI BAGLIANI A, Morte e elezione del papa. Norme riti e conflitti. Il Medioevo, Roma 2013, p. 24.

 

Per approfondire si consiglia la lettura di A colloquio con monsignor Pasquale Iacobone della Pontificia Accademia «cultorum martyrum». Le «stationes» quaresimali
nella tradizione della Chiesa di Nicola Gori
. Leggi l'intervista su vaticannews.va...