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Cardinale: storia di un nome

 

L’istituzione del cardinalato così come oggi lo conosciamo avviene nell'XI secolo. I cardinali erano i titolari delle diocesi suburbicarie di Ostia, Albano, Palestrina, Porto, Silva Candida, Gabii (in seguito Labicum e poi Tusculum), e Velletri (poi Santa Sabina), delle chiese presbiterali dette tituli dedicate a santi o martiri e delle diaconie romane a cui era affidata la beneficenza e l’assistenza. Essi erano divisi in tre ordini: cardinali vescovi, cardinali presbiteri e cardinali diaconi. La sede vescovile in età tardoantica era detta cardo; di qui la designazione di cardinali per i vescovi che risiedevano in queste sedi. Il loro nome si spiega allora per estensione con il fatto che gli appartenenti ai tre ordini erano “incardinati”, ossia ascritti, ad una diocesi, ad un titolo o ad una diaconia, ma, come ci attesta Pietro Alighieri nel suo Comentum super poema Comedie Dantis redatto dopo il 1347 a Paradiso XXI vv. 106-135, circolava diffusamente una paretimologia che traeva l’origine del nome dall’immagine del cardine della porta:
 

Nam cardinales custodes sunt Ecclesie, ita dicti quia sicut a cardine regitur [h]ostium, ita per eos Ecclesia

 

“Infatti i cardinali sono i custodi della Chiesa, detti così perché come la porta è retta dal cardine, così da loro è retta la Chiesa
(traduzione di Michela Guidi)

 


Prima di proseguire si consiglia la lettura delle definizioni dal portale dell'Istituto Treccani:

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