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I cardinali diventano elettori esclusivi del pontefice

 

Con il decreto In nomine Domini del 13 aprile 1059 di Niccolò II l’elezione del papa fu affidata esclusivamente ai cardinali. Il decreto risolveva la crisi sorta dopo la morte di Stefano IX (1057-1058) e sottraeva definitivamente l’elezione papale all’arbitrio delle famiglie della nobiltà romana. Si prevedevano tre fasi. Ai cardinali vescovi spettava, infatti, l’individuazione del candidato la cui elezione sarebbe stata confermata insieme ai presbiteri e ai diaconi. Al restante clero e al popolo romano associati infine ai cardinali restava l’acclamazione finale dell’eletto. Il documento è stato tramandato anche in una versione successiva elaborata nel contesto dello scontro tra Chiesa e Papato. Nella versione imperiale ai cardinali, religiosi viri, veniva associato l’imperatore Enrico IV.

 


Si consiglia la lettura del decreto, disponibile anche in traduzione. Leggi In nomine Domini su conclave.it...

Per approfondire si invita a consultare la voce Niccolo II scritta da Annamaria Ambrosioni per l'Enciclopedia dei Papi edita dall'Istituto Treccani.  Leggi la voce Niccolo II su treccani.it...