Il dibattito terminologico in brevis
La domanda chiave che apre il dibattito terminologico è: quando i due termini entrano in conflitto, qualora si possa acconsentire con tale accezione? Senza scadere in generalizzazioni, si può rispondere che ciò avviene nel momento in cui i due termini non sono più sovrapponibili tra di loro: quando cioè il significato del termine olocausto va a includere tutte le vittime del nazismo: ebrei e non ebrei. L’evento storico che apre il divario concettuale tra i due termini si può rinvenire nel discorso di Jimmy Carter del 2 aprile 1979 (anno 5739). Il presidente americano usa il termine olocausto per fare riferimento sia ai sei milioni di vittime ebree sia agli altri (5) milioni di vittime non ebree in occasione dell’istituzione delle Giornate della memoria, 28 e 29 aprile, delle vittime dell’olocausto (Days of Remembrance of Victims of the Holocaust), nella ricorrenza dell’anniversario della liberazione di Dachau.
Dachau e altri campi della morte come Buchenwald, Auschwitz e Treblinka sono stati i luoghi dove il regime nazista ha sterminato sei milioni di ebrei e milioni di altre vittime secondo un programma pianificato di sterminio.
(traduzione dell'autrice)
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Il termine olocausto - sia nell’accezione che include tutte le vittime del nazismo (ebrei e non ebrei) sia nell’accezione che include solo le vittime del nazismo ebree - inizia così ad attecchire e attecchirsi negli ambienti anglofoni, a partire da quello statunitense, dove, l’anno precedente, cioè nel 1978, è trasmesso lo sceneggiato film Holocaust dalla National Broadcasting Company (NBC). Il critico Aldo Grasso si è occupato dello sceneggiato sulle pagine del quotidiano Corriere della Sera.
Quarant’anni fa, nell’aprile del 1978, la Nbc trasmetteva una miniserie in quattro puntate da 120 minuti destinata a sconvolgere il pubblico di gran parte del mondo. Si tratta di Holocaust, una fiction tratta dal bestseller di Gerald Green e diretto da uno dei registi di Radici, Marvin J. Chomsky. Racconta la storia parallela di due famiglie berlinesi, quella ebrea dei Weiss e quella ariana dei Dorf, negli anni tra il 1938 e il 1945.
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Qualche mese dopo, sul quotidiano Maʻariv (מעריב), il 12 Settembre 1978, alla pagina 3, ci si interroga sulle reazioni successive alla messa in onda della miniserie. Il termine che si legge (sotto nella foto) tra virgolette, nella parte più alta e nera dell’articolo è shoah.
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