Essere cristiani in Europa Occidentale

Nel padre respira Dio. Le ferite e le risorse della figura paterna nel romanzo americano
Se è vero che la letteratura è un sismografo capace di intercettare regioni dell’essere che sfuggono alle categorie della teologia, pochi luoghi come il romanzo americano hanno catturato, con la stessa forza, la figura del padre, le ferite ma anche le risorse che la attraversano.
Ernesto Cardenal: poesia, fede e rivoluzione
Era il gennaio del 1975 quando, leggendo una sua intervista, seppi dell’esistenza del poeta Ernesto Cardenal e della sua comunità nell’arcipelago di Solentiname nel Gran Lago del Nicaragua. L’intervista mi colpì profondamente, perché per me le sue idee e opere rappresentavano una sorta di sintesi delle aspirazioni di molti giovani cristiani che come me erano figli sia del ’68 che di Woodstock.
In quelle righe Ernesto trapelava una fede profonda, un misticismo cosmico, ma allo stesso tempo una profonda decisione a contribuire come cristiano alla liberazione del suo amato Nicaragua dal giogo della dittatura dinastica dei Somoza ed alla costruzione di una società giusta. Inoltre affermava chiaramente che la poesia e l’arte in tutte e sue espressioni erano cosostanziali agli essere umani. A distanza di anni potrei affermare senza indugi che per Ernesto Cardenal la caratteristica più genuina dell’essere umano è la sua capacità di creazione artistica, in primis della poesia.
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Il ritorno al sacro è una religione senza Dio?
Un saggio di Carmelo Dotolo fa il punto sull’età post-secolare e traccia il panorama di un desiderio di spiritualità svincolata da dogmi e trascendenza. Una sfida per la teologia cristiana
«Forse ci rimane soltanto l’assenza di Dio. Accettata e vissuta pienamente, quell’assenza è una forza viva, un mysterium tremendum »: le parole accorate di George Steiner, forse il più grande critico letterario degli ultimi decenni, scomparso poco più di un mese fa, fanno da viatico a un saggio appena edito da Queriniana che ha per titolo Dio, sorpresa per la storia. Per una teologia post- secolareì
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Don Lorenzo Milani, il padre degli ultimi
«Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri». Parole forti e lapidarie quelle di don Lorenzo Milani, fari sul suo modo di concepire il mondo e di battersi per esso.
Donne di fede. Diversità spirituali in prospettiva femminile
martedì 25 febbraio, ore 9, Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro 72 Piazza Capranica Roma
Nell'ambito del "Progetto conoscenza" dedicato allo studio delle minoranze religiose in Italia e delle diverse modalità in cui queste ultime si pongono all’interno del contesto sociale italiano, grazie all’iniziativa della Sen. Valeria Fedeli, il Centro Studi LIREC organizza questo Convegno.
L’obiettivo è quello di promuovere il dialogo e lo scambio di esperienze attraverso le testimonianze di alcune rappresentanti di diverse fedi, tutte impegnate a salvaguardare i principi fondamentali della dignità dell’uomo e della donna, sottolineando l’originalità e il ruolo vitale che le donne di fede rivestono non solo all’interno delle rispettive comunità religiose, ma anche nell’odierna società multiculturale e multireligiosa
Baker: per capire i Comandamenti partiamo dalla fine
Un saggio del biblista David L. Baker prende le mosse dal decimo: «Se il primo è fondamentale per la relazione con Dio, l’ultimo lo è per il nostro stare con gli altri e per capire questa società»
E se per capire il vero senso del Decalogo dovessimo partire dall’ultimo comandamento? Lo scriveva già René Girard nel volume Vedo Satana cadere come la folgore (Adelphi 2001). Se all’inizio di ogni società umana c’è la violenza, per il grande antropologo essa è fondata sull’imitazione, quello che lui chiama il “desiderio mimetico”: noi desideriamo ciò che l’altro possiede o desidera.
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(immagine: Guido Reni, “Mosè con le tavole della Legge” (1600-1610). Roma, Galleria Borghese)
C’è “un ruolo mai documentato, sebbene significativo, che le comunità di fede hanno svolto nella preparazione, adozione, ratifica e attuazione della Convenzione universale per i diritti dell’infanzia negli ultimi tre decenni e che continua ancora oggi”. E questo ruolo ora racconta “Fede e diritti dei bambini: studio multi-religioso sulla convenzione dei diritti dei bambini” (Faith and Children’s Rights: A Multi-religious Study on the Convention Rights of the Child), una ricerca condotta esplorando il contributo delle sette grandi religioni del mondo (Bahá’í, buddismo, cristianesimo, induismo, islam, ebraismo e sikh) alla tutela dei piccoli. Curato dalla Arigatou International con il contributo di una serie di realtà, tra cui l’Unicef, il Consiglio mondiale delle Chiese, Religions for peace, il testo è stato presentato ieri – alla vigilia della Giornata dell’infanzia che cade il 20 novembre nel 30° della Convenzione Onu per i diritti dei bambini – in un seminario presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra; gli elementi raccolti nelle sue 252 pagine sono frutto di incontri interreligiosi in diversi angoli del mondo e di contributi di esperti, uomini di fede, attivisti e bambini.
Gesù. Messaggio evangelico e annuncio del Regno - martedì 19 novembre 2019 - ore 17.30
Per il ciclo di incontri «Fondatori di religioni. Carisma individuale e contesto sociale all’origine delle tradizioni religiose» la Fondazione Collegio San Carlo di Modena presenta la conferenza di Piero Stefani, Professore di Bibbia e cultura - Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano,
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