Architettura religiosa

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La Mecca prima di Maometto

La Mecca prima di Maometto
 

L’Hegiaz è una stretta fascia di terra, lunga circa 1400 chilometri, che si stende sulla costa araba del mar Rosso. Il suo nome significa “barriera”, e la sua spina dorsale è formata dalla catena montuosa del Sarat, parallela al mare, che separa l’area piana costiera, la Tihama, dai desolati altipiani del Neged. Nel Sarat si aprono valichi e depressioni naturali, e in una delle sue valli, a ottanta chilometri dal mar Rosso, si trova La Mecca, città natale di Maometto, il profeta dell’Islam. 
Il clima arido ha reso impossibili le coltivazioni, ma la stessa posizione geografica, che l’ha punita con temperature inclementi, l’ha favorita collocandola al crocevia delle rotte carovaniere: sin dagli albori dell’attività commerciale divenne un’importante enclave che univa l’Asia, l’Africa e l’area del Mediterraneo. La religione finì per consacrare questo ruolo centrale della Mecca in Arabia. 

 

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Data: 09 Ottobre 2024

La Medina di Essaouira

La Medina di Essaouira, un volto aperto ai venti di Occidente

 

La città marocchina fu ridisegnata a metà Settecento da un architetto francese, prigioniero del sultano. Punto di incontro  di popoli, è stata a lungo esempio di convivenza tra musulmani ed ebrei.
Vi sono città gelose della propria identità, come possono esserlo certe persone. Essaouira al contrario è estroversa e ti rivela subito la sua, che è dolce e conciliante come il color pesca delle mura che circondano la Medina, o come il suo nome, che la doppia sibilante nel viluppo di vocali rende suadente.

 

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Data: 08 Maggio 2024

Ayodhya e le minacce dei finti musulmani

Ayodhya, il tempio di Ram e le minacce dei finti musulmani

 

Fermati dalle forze speciali indiane due indù che - fingendosi musulmani - inviavano messaggi in cui annunciacano attentati al tempio nel sito sacro conteso dell'Uttarv Pradesh che verrà inaugurato da Modi il 22 gennaio. Dai loro profili social emersi legami con il Bharatiya Janata Party. Il vescovo di Lucknow: "Grave creare ulteriore tensione su linee religiose". Intanto ad Ayodhya si prepara la consacrazione del primo ministro più che del luogo sacro.
Tuttavia la città di Ayodhya è da decenni al centro di tensioni e controversie religiose: nel 1992 una manifestazione indù portò alla distruzione della moschea di Babri, che secondo le frange ultranazionaliste sorgeva sui resti di un antico tempio. Nel corso degli anni sono continuati gli attacchi e gli attentati terroristici, finché nel 2019 la Corte suprema ha assegnato il sito agli induisti, prevedendo tuttavia anche la costruzione di una moschea in un’altro territorio. Nell’agosto 2020 il primo ministro Narendra Modi ha posto, nel luogo in cui si ritiene sia nato il dio Rama, la prima pietra del nuovo tempio, che sarà ufficialmente inaugurato il 22 gennaio dopo una settimana di consacrazioni. Nel 2021 è stato creato un luogo di osservazione affinché chiunque potesse ammirare l’andamento dei lavori.

 

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Data: 10 Gennaio 2024

Nella casa di Abramo: l’arte e la liturgia

Nella casa di Abramo si dialoga con l’arte e la liturgia

 

Cinquanta gradi all'ombra, un cantiere arroventato e frenetico, il sole che invade tutto di una luce quasi insopportabile. L'isola Saadiyat è un concentrato di architetture sorprendenti che rendono il Cultural District un laboratorio a cielo aperto di estetiche urbanistiche ipertecnologiche. In questa Abu Dhabi di meraviglie come il capolavoro mesmerico della cupola che ricopre il Louvre degli Emirati Arabi rileggendone gli spazi, sono stato coinvolto nel processo finale di una realizzazione unica, la Abrahamic Family House, casa di tre case nell’intenzione, più realisticamente quartiere di tre isolati. Una moschea, una chiesa cattolica e una sinagoga. Il progetto dell’architetto ghanese naturalizzato britannico Sir David Adjaye attinge la sua identità dall’impianto simbolico di ciascuna fede. Le tre strutture hanno in comune un impianto geometrico cubico e dimensioni analoghe.
La AFH è un complesso architettonico di grande impatto, foriero di dibattito: quale è la quota di sacro intesa come cifra delle realizzazioni?

 

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Data: 10 Gennaio 2024

Nuove scoperte nella Città di David

Scoperte due misteriose strutture nel complesso archeologico della Città di David

 

Due strutture uniche, risalenti al periodo del Primo Tempio, sono state portate alla luce dagli archeologi nel sito della Città di David, lo ha annunciato mercoledì l'Autorità israeliana per le antichità (IAA). Lo scavo è stato effettuato da ricercatori dell'IAA e dell'Università di Tel Aviv, finanziati dalla Fondazione Elad.
Secondo i ricercatori, le strutture potrebbero far parte dell'area commerciale della città, vista la loro vicinanza al palazzo reale e al Tempio. I ricercatori hanno faticato a individuarne l’uso preciso poiché nessun sito del genere è mai stato trovato in Israele.
“Gli escavatori hanno scoperto la prima installazione all’estremità nord-orientale dello scavo del Parcheggio Givati, che comprende una serie di almeno nove canali. In cima alla scogliera rocciosa, che racchiude l’installazione a sud, si possono trovare sette tubi di drenaggio, che trasportavano i liquidi dalla cima della scogliera all’installazione del canale”, ha detto l’IAA nella sua descrizione del sito archeologico. Il secondo sito invece comprende cinque canali.

 

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Data: 06 Settembre 2023

«Lo spazio sacro chiama a pregare»

L'architetto Arafa: «Lo spazio sacro chiama a pregare»

 

«Il luogo sacro non è un’isola separata dal resto. Tutto è sacro, e progettare una moschea non è diverso da progettare una scuola o un campo da gioco: ma il messaggio dev’essere chiaro e l’identità evidente». L’architetto egiziano Waleed Arafa è chiamato a parlare su “Il Sacro in architettura. Alla ricerca di un futuro” oggi ad Assisi insieme con altri relatori quali Paolo Portoghesi, Andrea Dall’Asta, Mario Botta, Paolo Zermani, in occasione dell’apertura della mostra su “Costruire il sacro, chiese, moschee, sinagoghe” che fa parte del festival di architettura Seed.

 

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Data: 03 Maggio 2023

Tracce dell’eredità ebraica in Marocco

Le oasi meridionali del Marocco svelano i resti delle comunità ebraiche del passato

 

Nell’oasi di Akka, nel sud in Marocco, i resti di una sinagoga testimoniano l’antica storia ebraica del Paese. Sul posto è in corso uno studio archeologico a cura di un team internazionale di esperti provenienti dal Marocco, da Israele e dalla Francia, dedicatosi a ritrovare le tracce dell’eredità ebraica della nazione nordafricana. Fra questi, l’archeologo israeliano Yuval Yekutieli dell’Università Ben-Gurion del Negev, Saghir Mabrouk, archeologo dell’Istituto nazionale di archeologia e patrimonio culturale del Marocco, e l’antropologa israeliana Orit Ouaknine. L’iniziativa è frutto della normalizzazione dei rapporti fra Marocco e Israele formalizzata nel 2020.

 

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Data: 29 Marzo 2023

La configurazione semiariana delle costruzioni costantiniane del Santo Sepolcro

 

Bellarmino Bagatti, nell'articolo pubblicato sulla rivista Agostinianum, ha proposto un'ipotesi riguardo alla configurazione semiariana delle costruzioni costantiniane del S. Sepolcro a Gerusalemme, che si invita a esaminare per proseguire l'approfondimento.

 

Anno pubblicazione: 
1984
Autore: 
Bellarmino Bagatti
Data: 14 Febbraio 2022

Indonesia, alla scoperta di Borobudur

Indonesia, alla scoperta di Borobudur. Reportage dal grande tempio di Buddha sull’isola di Giava
 

In Indonesia la religione degli indù è nettamente minoritaria a livello nazionale, ma è viva e vegeta nella famosa Bali, mentre il buddhismo è proprio un fossile, sia pure splendidamente rappresentato dal tempio di Borobudur (isola di Giava). Borobudur con tutte le sue statue e i bassorilievi fu costruito qualche secolo prima che la marea dell’Islam cancellasse il buddhismo in questo arcipelago, ma il tempio è stato abbandonato ancora prima, quando un’eruzione vulcanica in stile Pompei lo ha sepolto; e poi la giungla è cresciuta sopra a questo strato di cenere. 

 

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Data: 14 Luglio 2021