Un ritratto incompleto della fede in Brasile

Censimento 2022: un ritratto incompleto della fede in Brasile
Il Censimento 2022 fotografa un Brasile sempre più pluralista dal punto di vista religioso: i cattolici, pur essendo ancora la maggioranza, scendono al minimo storico (56,7%), mentre crescono evangelici e “senza religione”. In forte aumento anche l’Umbanda e il Candomblé, tradizioni afro-brasiliane segnate da storiche discriminazioni. I dati evidenziano la trasformazione in atto ma mancano ancora dettagli sulle suddivisioni interne ai gruppi.
Ogni dieci anni, i dati statistici sulla composizione religiosa della popolazione brasiliana attirano l’attenzione del paese per alcuni giorni. Diventano argomento centrale nei media, alimentano dibattiti accademici e suscitano reazioni – di entusiasmo o di preoccupazione – tra le leadership religiose. Lo scorso 6 giugno, l’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (Ibge), ente ufficiale del governo federale brasiliano, ha pubblicato i dati preliminari sulla religione raccolti nel Censimento demografico del 2022. Dopo un ritardo di due anni nella realizzazione del Censimento – dovuto alla pandemia di Covid-19 e ai tagli di bilancio durante il governo dell’ex presidente Jair Bolsonaro, – ricercatori, leader religiosi e fedeli attendevano con ansia una “fotografia” aggiornata del panorama religioso brasiliano, scattata attraverso il Censimento.
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