Cos’è la Chiesa? La conclusione del Sinodo sulla sinodalità
Lo scorso 27 ottobre, dopo un processo lungo 54 mesi e sviluppatosi in centinaia di sessioni di ascolto che hanno coinvolto migliaia di partecipanti da tutto il mondo, si è conclusa a Roma la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Il termine sinodo si riferisce nella storia della Chiesa a eventi che coinvolgono una pluralità di soggetti radunati «insieme per dialogare, discernere e decidere» (Documento finale della Seconda Sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, par. 28). Questo sinodo, però, è del tutto particolare per la sua natura meta-sinodale. Infatti, anche conosciuto come il Sinodo sulla sinodalità, l’evento che si è appena concluso è stato convocato da Papa Francesco nel 2020 con lo scopo di coinvolgere tutta la Chiesa, non solo i vescovi e il clero, in un processo di ascolto e consultazione per definire insieme cosa significhi essere Chiesa, o nelle parole del sinodo stesso, cosa significhi essere una «Chiesa sinodale». Iniziando da una fase di ascolto parrocchiale, portata poi all’attenzione dei vescovi in una fase nazionale, la quale a sua volta fu riportata dalle varie conferenze episcopali ad un’assemblea sinodale continentale, le riflessioni delle Chiese di tutto il mondo, nelle loro varie espressioni, arrivarono a Roma per definire la questione insieme sotto la guida di papa Francesco.
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