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Alle origini del romanzo persiano medievale

 

Miniatura risalente al 1729 tratta da un manoscritto del Visramiani, un adattamento georgiano in prosa della storia di Vis e Rāmin

 

 

Nahid Norozi nell'articolo pubblicato sulla rivista Meykhane/Voci e memorie persiane, introduce e propone un'ampia sintesi commentata in lingua italiana (con citazione di ca. 750 distici) del Vis o Rāmin, il primo grande romanzo in versi della letteratura neopersiana, opera di Fakhr al-Din As‘ad Gorgāni (XI sec.), spesso citato come parallelo orientale del Tristano e Isotta.

 

Il Vis o Rāmin di Gorgāni è un romanzo in versi persiano del XI secolo spesso citato dai filologi romanzi soprattutto in relazione agli ipotizzati rapporti con il ciclo di Tristano e Isotta. Ma si tratta di opera più spesso citata che realmente conosciuta, benché si disponga di due traduzioni in inglese, una in francese e una in russo. Sicuramente la lunghezza dell’opera (ca. 9000 distici) non incoraggia a una attenta e paziente lettura, sia pure in traduzione. Nella stessa sua patria, l’Iran, Gorgāni risulta un autore relativamente meno letto e studiato di tanti altri, anche per ragioni extra-letterarie riconducibili in sostanza alla materia “scandalosa” del suo romanzo che propone un’idea dell’amore e della relazione tra i sessi sicuramente confliggente con la morale tradizionale e con i precetti religiosi. 
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