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Averroè e la filosofia in Al-Andalus

 

L'approfondimento prosegue con l'invito alla lettura del testo La filosofia di lingua araba nella Spagna musulmana, titolo di una delle unità didattiche del volume Lezioni di storia della filosofia, realizzato per l'editore Zanichelli da Fulvia De Luise e Giuseppe Farinetti.

 

Nel 711 una popolazione di berberi convertiti all’Islam conquista il regno spagnolo dei visigoti, facendolo diventare una provincia dell’Impero musulmano in piena espansione, sotto la dinastia degli Omayyadi. È così che nasce la Spagna musulmana (al-Andalus). In Oriente gli Omayyadi vengono spodestati dagli Abbasidi nel 750, ma continuano a controllare la Spagna musulmana fino al 1031. Dopo quella data, il territorio si frantuma in molti piccoli Stati, e ciò produce un indebolimento nei confronti dei regni cristiani del Nord.
Nel 1085 Toledo viene conquistata dal re di Castiglia Alfonso VI e i musulmani chiedono l’intervento del sultano ibn Tashfin, capo della dinastia berbera degli Almoravidi, che aveva costituito un impero nel Nordafrica, con capitale a Marrakech, in Marocco. Ibn Tashfin sconfigge i cristiani, poi assoggetta i piccoli Stati musulmani, inglobando l’Andalusia nel suo impero. Inizia così il dominio degli Almoravidi, che appoggiano la scuola giuridica malikita (dal nome del fondatore, Malik ibn Anas, di Medina, morto nel 796), una delle quattro scuole di diritto religioso nate tra i sunniti, che aveva già avuto l’appoggio degli Omayyadi.

 

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