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La scienza islamica nella cultura medioevale

 

Piero Morpurgo, nel suo contributo dal titolo La scienza islamica nella cultura medioevale, presenta una rassegna sullo sviluppo della cultura e del progresso scientifico all’interno di Al-Andalus, ma anche nel contesto dell'Italia insulare e meridionale, a cui Pars ha dedicato i kit formativi Al-Ṣiqilliyya: La Sicilia araba e La cultura arabo-islamica in Sicilia. Il testo di Morpurgo che qui si propone per continuare l'approfondimento su Al-Andalus è disponibile online sul portale dell'Istituto Treccani come voce dell'opera Il contributo italiano alla storia del pensiero: Scienze.

 

Per scienza islamica medioevale s’intende il corpus di testi, commenti e analisi di autori appartenenti all’islam, che tradussero e interpretarono, spesso per tramite cristiano-siriaco o ebraico, le opere del pensiero greco, e recarono in lingua araba esperienze o elaborazioni astronomiche, matematiche e naturalistiche. Essa s’irradiò nell’Europa cristiana medioevale attraverso le traduzioni in latino di opere in lingua araba, circolanti a partire dalla fine del 10° sec., e influenzò sia la rinascita scientifica del 13° sec., sia il successivo affermarsi della scienza occidentale. Da un punto di vista cronologico, il pensiero islamico esercitò il suo influsso sin dai secc. 7° e 8°, quando l’espansione musulmana si affermò nei territori europei del Mediterraneo, interessando la Sicilia e la Spagna, ove furono introdotti gli stili di esegesi al Corano fondati su un’attenta serie di riferimenti testuali

 

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