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Donne metodiste

 
La recente storiografia sul metodismo sta ricostruendo sempre più nel dettaglio il ruolo decisivo giocato dalle donne nel consolidamento e nella diffusione mondiale di questa tradizione religiosa, come pure nel suo arricchimento teologico. Gli studi stanno, inoltre, rimarcando il contributo dato dalle donne non solo in quanto predicatrici, teologhe ed educatrici, ma anche propriamente come attiviste».1 Grazie alle capacità programmatiche e alla consapevolezza politica acquista con lo sviluppo di organizzazioni autonome, le donne metodiste hanno saputo attivare, in forme diverse a seconda dei contesti storico-politici, la vocazione originaria del metodismo a coniugare predicazione e azione riformatrice nel mondo, annuncio della grazia e della “nuova nascita” e impegno per la giustizia.
Di seguito, si propone un video a proposito di Frances Willard (1839-1898), presidentessa dal 1874 fino alla sua morte della National Woman’s Christian Temperance Union. La Willard giocò un ruolo decisivo nell’allargare l’orizzonte programmatico dell’organizzazione ai temi del suffragio femminile, della povertà e del lavoro, del matrimonio e dei diritti delle donne in ambito ecclesiastico (accesso alle Facoltà teologiche e ai ruoli ecclesiastici). In questa pagina trovate la traduzione dall'inglese del video a cura di Sergio Aquilante.
 

cfr. F. Cadeddu, “The Woman’s Cause is Man’s”: Social Gospel, metodismo e lotta per il suffragio femminile negli Stati Uniti, in M. Fallica (ed.), I metodisti nello spazio pubblico. Diritti e giustizia sociale fra Europa, Asia e America, Carocci, Roma 2020, p. 103; pp. 98-115

 
Il video fa parte del kit formativo Chiesa metodista di Sergio Aquilante. Vai al kit...

Traduzione

Voce intervistato – Alfred T. Day III:
«Francis Willard fu un personaggio che portò davvero in primo piano l’impegno delle donne nella e attraverso la Chiesa metodista»
 
Voce narrante:
«Gli storici della chiesa hanno definito questa riformatrice dai capelli rossi “la più nota donna metodista dai tempi di Susanna Wesley”.
Alla fine dell’Ottocento, Frances Willard fu una professoressa e una rettrice in un’epoca in cui solo poche donne frequentavano il college. Ma può essere ricordata ancor di più per i diciannove anni in cui ricoprì il ruolo di presidente della Woman’s Christian Temperance Union negli Stati Uniti, che aveva lo scopo di bandire la vendita dell’alcol.
Willard considerò gli uomini come vittime della tentazione delle bevande alcoliche, ma riteneva che le vittime ultime fossero donne e bambini».
 
Voce intervistato – Alfred T. Day III:
«Non erano interessate all’astinenza dalle bevande alcoliche per semplice amore di astinenza. Videro invece che la Chiesa aveva un messaggio da proclamare, ossia che le madri e le donne avevano bisogno di far sentire la propria voce su come le condizioni sociali dell’epoca stessero realmente danneggiando la vita delle persone. Ci ricordiamo di Frances Willard solamente come di una grande attivista della temperanza o per espressioni come “Labbra che hanno toccato l’alcol non toccheranno mai le mie”. Credo che questo minimizzi davvero la reale entità della questione in cui Frances Willard e altre donne come lei si impegnarono».
 
Voce narrante:
«L’Unione per la Temperanza divenne la più vasta organizzazione femminile negli Stati Uniti. Forte di 150.000 membri, l’associazione andò oltre il tema della proibizione delle bevande alcoliche, per sostenere la causa della giornata lavorativa di otto ore, dell’innalzamento dell’età del consenso per le ragazze e per assicurare alle donne il diritto di voto. Anche all’interno della Chiesa metodista Frances superò i limiti imposti».
 
Voce intervistato – Dale Patterson:
«Fu eletta alla Conferenza Generale metodista ancor prima che alle donne fosse riconosciuta questa possibilità. [Lei e le donne metodiste] pianificarono la cosa, in modo da vedere se la Conferenza generale avrebbe accettato il suo insediamento.
 
Voce narrante:
«La Willard non arrivò a sfidare quell’anno la Conferenza generale. Dovette fare ritorno a casa per prendersi cura della madre.
Mai sposatasi, viaggiò in lungo e in largo nel suo lavoro».
 
Voce intervistato – Dale Patterson:
«Aveva un piccolo tavolo portatile. Oggi pensiamo a un computer portatile. Lei aveva una specie di primo laptop. Quando il treno arrivava ad una stazione, se doveva inviare un telegramma, saltava giù dal treno, dava il telegramma al telegrafista e risaliva sul treno fino alla prossima destinazione».
 
Voce narrante:
«Willard scrisse diversi libri, tra cui uno su come imparare ad andare in bicicletta dopo i cinquant’anni».
 
Voce intervistato – Dale Patterson:
«Diceva: “Imparare ad andare in bicicletta è un tutt’uno con l’imparare a vivere la propria vita. Devi mantenerti nella giusta direzione e in ogni momento devi dare un piccolo calcio per pedalare. Altrimenti la ruota traballerà e tu cadrai nel fosso”».
 
Voce narrante:
«Willard rimase presidente dell’Unione per la temperanza fino alla sua morte nel 1898. Anche se non visse abbastanza per vederlo con i propri occhi, la sua influenza contribuì ad assicurare l’approvazione del 18° e del 19° emendamento: proibizione della vendita delle bevande alcoliche e diritto di voto alle donne. Questa credente metodista è stata la prima donna ad essere onorata con uno spazio nella Sala delle Statue del Campidoglio [Washington], fissando così la sua eredità nella pietra per le future generazioni».
 
Voce intervistato – Alfred T. Day III:
«Frances Willard incarna il senso wesleyano di una teologia pratica: non vai in chiesa semplicemente per sentire un messaggio religioso ma il messaggio religioso che ascolti cambia, non solo la tua vita, ma anche quella del mondo attorno a te».
 
 
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