Etimologia e significato
Il termine “Giubileo” deriva dallo strumento con cui veniva annunciato nella tradizione ebraica lo Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione. Questa festa annuale assumeva un rilievo particolare quando coincideva con l’anno giubilare da celebrare ogni 50 anni (Lev. 25,8-13). Il termine non è registrato nel Nuovo Testamento, ma come ricorda Gianfranco Ravasi “entra nella vita della Chiesa il 22 febbraio del 1300, quando Bonifacio VIII emana la bolla del primo anno santo”, anche se per la definizione strutturale del rito bisognerà attendere papa Alessandro VI Borgia.
Presso gli antichi Ebrei, anno dichiarato santo (detto anno del yōbēl, «del capro», perché la festività era annunciata dal suono di un corno di capro) che cadeva ogni 50 anni e nel quale la legge mosaica prescriveva che la terra, di cui Dio era l’unico padrone, non fosse coltivata e ritornasse all’antico proprietario e gli schiavi riavessero la libertà.
Per la Chiesa cattolica indulgenza plenaria solenne elargita dal papa ai fedeli che si rechino a Roma e compiano particolari pratiche religiose. L’anno in cui si celebra il g. si dice anno santo. Il primo anno giubilare fu bandito dal pontefice Bonifacio VIII nel 1300, quando uno straordinario senso di aspettativa fece convergere a Roma insolite masse di pellegrini.
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