Come si elegge il Pontefice oggi
Le maggioranze richieste per l’elezione del papa e i sistemi di votazione variarono nel tempo. Le votazioni potevano avvenire per scrutinio (votazione fino al raggiungimento della maggioranza richiesta), per acclamazione, per compromesso (nel caso in cui l’impossibilità dell’accordo induceva a delegare la scelta dell’eletto ad un piccolo gruppo di cardinali), per accesso (quando un candidato era giunto vicino alla maggioranza richiesta si poteva chiedere ai cardinali che non lo avessero votato di farlo).
Attualmente, aboliti i modi di elezione detti per acclamationem o inspirationem, per compromissum, e l’accesso, la forma di elezione del Romano Pontefice è unicamente per scrutinium secondo la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis de Sede Apostolica vacante deque Romani Pontificis electione (1996) nn. 62 e 75. La maggioranza qualificata dei due terzi senza il voto aggiuntivo previsto dalla costituzione Vacantis Apostolicae Sedis (8 dicembre 1945) di Pio XII era stata ripristinata da Giovanni XXIII con la lettera apostolica motu proprio Summi Pontificis Electio (5 settembre 1962) confermando “pienamente la legge già stabilita e religiosamente conservata da molti secoli” (art. XV).
Il video fa parte del kit formativo di Michela Guidi sul conclave. Vai al kit...