Corano
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Il kit Il viaggio spirituale del Profeta Muḥammad, è stato realizzato realizzato grazie al contributo di Francesca Badini, dottoressa di ricerca impegnata in una ricerca sulTafsīr al-mawḍūʿī scritto da Muḥammad al-Ghazālī presso la Biblioteca La Pira di Palermo. L'approfondimento tratta il tema del viaggio spirituale (Isrāʾ, Miʿrāj)
Perché molte persone musulmane vorrebbero che Maometto fosse chiamato Muhammad
In italiano il fondatore dell’Islam viene chiamato normalmente “Maometto” e non, con una traslitterazione dall’arabo, “Muhammad”. Per molte persone musulmane, però, questa scelta dipende da una visione denigratoria e offensiva del profeta dell’Islam: e sembrano suggerirlo anche le ricostruzioni filologiche di come, nel corso dei secoli, si sia arrivati alla versione italiana “Maometto”. Da un lato dunque c’è una lunga tradizione italiana che utilizza la forma “Maometto”, compresa da tutti e divenuta anche la voce di riferimento nei dizionari, senza che questa abbia più un valore negativo per le persone che la usano. Dall’altro c’è una forma più fedele alla lingua araba, che alcuni musulmani rivendicano rifiutando una traslitterazione che ritengono riflettere, storicamente, pregiudizi negativi nei confronti della loro religione.
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Per approfondire segui il kit di Pars Islam III - Muhammad. Vai al kit...
Combattere contro la propria anima. La disciplina del corpo nelle tradizioni mistiche musulmane
Giuseppe Cecere | venerdì 24 Novembre 2023 - ore 17.30 | Fondazione Collegio San Carlo
Il termine sufismo (tasawwuf) designa convenzionalmente il vasto e vario ambito di esperienze spirituali, pratiche sociali, dottrine religiose e filosofiche che formano, secondo la definizione ormai classica di Annemarie Schimmel, «le dimensioni mistiche dell’Islam». Il denominatore comune di tale complessa trama di esperienze e dottrine può essere rintracciato in uno sforzo di approfondimento ed interiorizzazione delle nozioni centrali della professione di fede islamica: il tawhid (monoteismo, affermazione dell’unicità di Dio) ed il riconoscimento della missione profetica di Muhammad, con annesso obbligo di adesione, tanto interiore quanto esteriore, alla Legge divinamente fondata (ovvero, concretamente, la shari’a islamica, in quanto basata sul Corano e sulla Sunna).
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La libertà del sacro
La dodicesima edizione dei Martedì della Sapienza Islamica avrà quest’anno come tema generale La libertà del sacro.
Il concetto di libertà è infatti diventato un principio non discutibile nella società contemporanea, mentre non si può dire lo stesso del concetto di sacro, che in nome di un’emancipazione dalle religioni viene spesso ritenuto un ostacolo al libero pensiero, o tutt’al più relegato alla sfera personale. Mentre la cultura occidentale garantisce e promuove attivamente una libertà dal sacro, esiste ancora una libertà del sacro come possibilità accessibile a coloro che ne avvertano l’importanza e la necessità?
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La Danimarca ha detto che introdurrà il divieto di bruciare testi religiosi
Venerdì il ministro della Giustizia della Danimarca, Peter Hummelgaard, ha detto che il governo intende vietare alle persone di bruciare il Corano e altri testi religiosi: nei mesi scorsi diverse copie del Corano, il testo sacro dell’Islam, erano state bruciate davanti ad alcune moschee della Danimarca e della Svezia, con episodi che avevano causato forti proteste in tutto il mondo islamico e diverse reazioni ufficiali da parte dei governi di Iraq, Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Giordania e Turchia, tra gli altri.
Il Corano per le persone musulmane è l’espressione diretta della parola di Allah e ogni comportamento che non lo rispetti è considerato altamente offensivo. Hummelgaard ha detto che la nuova legge proibirà il «trattamento inappropriato di oggetti di significativa importanza religiosa per una comunità religiosa», e ha citato come esempio il Corano ma anche la Bibbia o la Torah, i testi sacri delle persone di religione cristiana o ebraica.
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Se l’Arabia Saudita vuole rinnovare la giurisprudenza islamica
Il predicatore saudita Saleh al-Maghamsi si è candidato a creare una quinta scuola giuridica, capace di recepire le novità introdotte dalla modernità. E ha riacceso un dibattito che, da quasi due secoli, ritorna ciclicamente.
Negli ultimi anni l’Arabia Saudita ha intrapreso un percorso di riforma religiosa voluto dal principe ereditario Mohammad bin Salman con l’obbiettivo di emancipare il Regno dalle intransigenze della dottrina wahhabita e promuovere un Islam più in linea con la nuova immagine del Regno e con i piani di sviluppo economico, sociale e culturale previsti dalla Vision2030, il programma di riforme lanciato da Mbs nel 2017. Molti sono i passi compiuti finora in questa direzione, dalla progressiva emarginazione del clero wahhabita, alla decisione di abbassare il volume degli altoparlanti esterni alle moschee, alla riscrittura della storia delle origini del Regno.
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Conferenza annuale International Qur’anic Studies Association
5-7 settembre 2022, Palermo
Dal 5 al 7 settembre 2022 a Palermo ci sarà l'incontro annuale dell'International Qur’anic Studies Association (IQSA), che sarà ospitato dalla Biblioteca La Pira.
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Sharia: pregiudizi e rapporti con l’occidente
Le nuove frontiere del pluralismo legale tra liberalismo e pregiudizio
Fin dal periodo formativo dell’Islam (VII-XI sec. d.C.), il mondo occidentale ha percepito l’universo Islamico come un qualcosa di antitetico rispetto alla Res Pubblica Christiana e, in seguito, agli Stati Nazionali. Tuttavia, come dimostra il fatto che il kosmos Islamico abbia in parte ridefinito la propria identità basandosi sull’antitesi del modus vivendi occidentale, questa contrapposizione valoriale, ideologica, dottrinale e quindi di modelli non si può considerare unidirezionale. Questa forma estrema di rifiuto, che porta alla definizione di sé sulla base della negazione dell’altro, altro non è che un’iperbole causata da una generale disinformazione e conseguente polarizzazione delle tensioni socio-culturali, il cui maggiore punto di scontro è sicuramente la “legge islamica”, cioè la Sharia.
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Il Corano. Stile e struttura del libro sacro dell’Islam
venerdì 06 maggio 2022 - ore 17.30 - Raoul Villano - Professore di Letteratura araba - Università Roma Tre
Secondo un noto ḥadit, riportato già da Abu Dawud al-Ṭayalisi (m. 204/819) e Abd al-Razzaq al-Ṣanʿani (m. 211/827) e circolante sotto varie forme in tutte le principali raccolte canoniche, il Profeta stesso, rivolgendosi alla comunità dei credenti, avrebbe detto: «i migliori fra voi sono coloro che studiano il Corano e lo insegnano». Si tratta di un detto che viene generalmente inserito dai tradizionisti all’interno del libro, o sezione, sui meriti del Corano (Kitab faḍaʾil al-Qurʾan) e che verrà in seguito citato a vario titolo, tanto nei trattati e nelle introduzioni alle scienze coraniche, quanto nei commenti coranici veri e propri.
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L’etica islamica come imitazione del modello profetico
La catechesi morale dell’Islam non si fonda tanto sulla trasmissione di principi astratti, quanto sulla conformazione all’esempio di Muhammad. Ecco perché suscitano tanta indignazione le critiche e soprattutto la satira indirizzati a questo modello
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