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La rinnovata attenzione per la città di Gerusalemme

 

Durante il pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005), in seguito alla Guerra del Libano (1982-1985) e, dunque, al riaccendersi delle tensioni israelo-palestinesi, la questione della città di Gerusalemme è ritornata ad essere oggetto di attenzione da parte del Vaticano come testimoniano le parole della lettera apostolica Redemptoris anno del 20 aprile 1984:
 
L'umanità intera, e in primo luogo i popoli e le nazioni, che hanno in Gerusalemme i loro fratelli di fede, cristiani, ebrei e musulmani, hanno motivo di sentirsi in causa e di fare il possibile per preservare il carattere sacro, unico e irripetibile della città. Non solo i monumenti o i luoghi santi, ma tutto l'insieme della Gerusalemme storica e l'esistenza delle comunità religiose, la loro condizione, il loro avvenire non possono non essere oggetto di interesse e di sollecitudine da parte di tutti.
In effetti, è doveroso che si trovi, con buona volontà e lungimiranza, un modo concreto e giusto con cui i diversi interessi e aspirazioni siano composti in forma armonica e stabile e siano tutelati in maniera adeguata ed efficace da uno speciale statuto internazionalmente garantito, così che una parte o l'altra non possa rimetterlo in discrimine.

 

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La lettera di Giovanni Paolo II però non ha avuto nessuna conseguenza diretta, anche perché da tempo la questione di Gerusalemme non era più oggetto di attenzione sia nel dibattito internazionale che dell’opinione pubblica.