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ll samādhi dello Yoga classico

 

 

Lo scopo dello yogin è il raggiungimento dello stato di samādhi, e il mantentenimento di tale condizione. Nell'articolo ll samādhi dello Yoga classico e la sua svalutazione nell'Advaita Vedānta di Śaṅkara, Antonio Rigopoulos chiarisce il significato etimologico del termine, la sua interpretazione nello Yoga classico e nelle fasi successive della speculazione filosofica indiana, con particolare attenzione per il grande pensatore Śaṅkara, vissuto nell'ottavo secolo.

 

Nel lessico tecnico dello Yoga classico (Torella, 2008, pp. 75-82; White, 2013; Larson, 2008, pp. 21-159; Larson 2018) il  termine  samādhi,  derivato  dalla radice verbale sanscrita dhā con i due prefissi sam- ā-, designa alla lettera il “com-porsi” dell'attenzione, la sua focalizzazione. Esso è traducibile quale perfetto raccoglimento, giacché allude all'incentrare l'attenzione in modo continuato su di un determinato oggetto. Nello stadio più elevato del samādhi, allorché si è distaccati e isolati da tutto, non si dà neppure più un oggetto sul quale applicarsi.

 

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