La Chiesa battista in Italia

 

 Video diretto da Domenico Bemportato per SPAV, prodotto dall'UCEBI nel 2013 in occasione delle celebrazioni dei 150 anni di presenza delle chiese battiste in Italia (1863-2013).

 

Portato in Italia da missionari inglesi e americani, il Battismo poté mettere radici in questo suolo solo con il Risorgimento e la fine del potere temporale della Chiesa Cattolica. Furono i battisti inglesi e americani a riconoscere nell’Italia un paese da evangelizzare. Questi, dopo una prima fase di approvazione e condivisione dell’operato delle già esistenti comunità evangeliche nella Penisola, ritennero necessario intervenire in prima persona. Coloro che per primi raccolsero l’appello di Berg furono Edward Clarke e James Wall, due pastori battisti dell’Inghilterra meridionale, i quali, dando vita alla Gospel Mission to the Italians, a buon titolo possono definirsi i fondatori del Battismo italiano. Sul finire degli anni Settanta giunse nel nostro paese anche un altro missionario della Southern Baptist Convention, George Boardman Taylor, considerato il vero fondatore della Missione battista americana in Italia. Le varie Missioni battiste operavano a volte in sinergia, ma non erano di certo una realtà unica. Nel 1884 si pose fine a questa frammentazione e nacque l’Unione delle Chiese Apostoliche Battiste (UCAB).  Agli inizi del Novecento la morte di vari pionieri, missionari e ministri di culto crearono le condizioni di un forte, e forzato, ricambio generazionale. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale fu una tragedia per tutto il Paese e certamente anche per le chiese battiste. I culti furono portati avanti in condizioni estreme e a prezzo di gravissimi sacrifici. Alcuni pastori e uomini e donne delle chiese battiste fecero parte della Resistenza antifascista, subendo arresti, pestaggi, invii al confino. Nel secondo dopoguerra ci fu uno sviluppo costante in termini di partecipazione. Nel 1956 nacque l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI), frutto compiuto dell’emancipazione dalla missione. Nell’ultimo scorcio del XX secolo ci fu un ulteriore sviluppo verso l’autonomia: nel 1993 la missione battista americana donò definitivamente all’Unione tutte le sue proprietà in Italia, l’UCEBI si dotò di confessione di fede e dal 1990 venne formalizzato anche un sempre più stretto rapporto con le chiese valdesi e metodiste attraverso un Documento sul reciproco riconoscimento fra Chiese battiste, metodiste e valdesi in Italia, in cui si prende atto delle differenze riguardo alla prassi battesimale, ma si riconosce nel contempo che ciò non costituisce ostacolo alla loro collaborazione. Il 20 marzo 1993 venne firmata l’Intesa fra il presidente dell’UCEBI e il presidente del Consiglio dei ministri, poi approvata dal Parlamento con legge n. 116 del 12 aprile 1995.
 

Il video fa parte del kit Chiesa Battista realizzato da Cristina Arcidiacono assieme al comitato del Dipartimento di Teologia dell’Ucebi. Vai al kit...