Tra chiesa territoriale e chiese personali. I movimenti ecclesiali nel post-concilio Vaticano II
Cristianesimo nella Storia, 24 (2006), pp. 677-704
Abstract
ING
The aim of the study is to examine the main stages in the growth of the role and significance of movements within the Church from the Second Vatican Council to the Jubilee 2000. In the course of their development, it is thought that movements achieved a growing presence in pastoral life and within the Papal Magisterum. This led to major changes taking place within the lay apostolate in the Second Vatican Council and in the activities associated with Catholic movements dominated by Catholic Action. In the first post-Council period and the Magisterum of Pope Paul VI, dialectical relations can be seen to have developed between the ecclesiastical hierarchies and the movements. Toward the end of the papacy of Paul VI, however, the dialogue became sensitive to the new associational environment that was emerging. Finally, the papacy of John Paul II brought the dawning of a new season, characterized by the decisive effort to relaunch ecclesial associations and movements, within the framework of the «new evangelization» that was being embraced. The ecclesial recognition granted to movements and the role accorded to them during the Jubilee 2000, epitomized this stance. The final part of the essay puts forward a hypothesis on future developments in the role of movements in the Church, focussing in particular on the problem of their institutionalization, the issue of their Weltanschauung, their membership and visibility, and their relationship with local churches.
ITA
L'obiettivo di questo studio è esaminare le tappe principali della crescita nel ruolo e nel significato dei movimenti interni alla Chiesa dal Concilio Vaticano II al Giubileo del 2000. Nel corso del loro sviluppo, si pensa che i movimenti abbiano ottenuto una maggior presenza nella vita pastorale e all'interno del Magistero Papale. Questo ha condotto ad importanti cambiamenti nell'apostolato laico nel Concilio Vaticano II e nelle attività associate ai movimenti cattolici dominati dall'Azione Cattolica. Nel primo periodo dopo il Concilio e durante il Magistero di Papa Paolo VI, si può vedere lo sviluppo delle relazioni dialettiche tra le gerarchie ecclesiastiche e i movimenti. Verso la fine del pontificato di Paolo VI, tuttavia, il dialogo divenne sensibile al nuovo ambiente associazionista che stava emergendo. Infine, il papato di Giovanni Paolo II portò all'alba di una nuova stagione, caratterizzata dal grande impegno nel rilanciare le associazioni ecclesiastiche ed i movimenti, nell'ambito della "nuova evangelizzazione" che veniva abbracciata. Il riconoscimento ecclesiale concesso ai movimenti ed il ruolo assegnatogli durante il Giubileo del 2000, hanno incarnato questa posizione. La parte finale di questo saggio propone un ipotesi sui futuri sviluppi del ruolo dei movimenti nella Chiesa, concentrandosi in particolar modo sul problema della loro istituzionalizzazione, sulla questione della loro Weltanschauung, sulla loro appartenenza e visibilità, e sulla loro relazione con le chiese locali.
La rivista
Cristianesimo nella Storia ospita ricerche di autorevoli studiosi sul percorso storico del cristianesimo, con particolare attenzione ai contesti e alle culture con cui i cristiani sono entrati in contatto, a cominciare da quella vetero-testamentaria e giudaica fino alle società secolarizzate di oggi. Ogni quadrimestre Cristianesimo nella storia propone, oltre ai saggi critici, rassegne, note e recensioni che consentono di valutare criticamente le ipotesi emerse negli studi scientifici internazionali in campo storico, teologico ed esegetico. Un numero di ogni anno viene dedicato a un argomento monografico.