“La realtà del pluralismo religioso è molto più diffusa e radicata di quanto non sia ancora istituzionalizzata, […] comunità che sono luoghi in cui persone sradicate trovano speranza e anche possibilità di riscatto”.
E poi una “cartolina da Lampedusa”. Dove vengono conservati molti oggetti religiosi che i migranti portano sui barconi, attraverso il Mediterraneo. “Abbiamo una narrazione che ci dice che quell’oggetto è socialmente pericoloso, disturbante, oneroso. Abbiamo cercato di dimostrare che quell’oggetto è una risorsa, è un capitale umano e sociale, ed è un peccato nel senso biblico non utilizzare questo talento, non mettere a rendita questo capitale”.
Con queste parole, rispettivamente Maurizio Ambrosini e Paolo Naso, due degli autori de Quando gli immigrati vogliono pregare. Comunità, pluralismo, welfare (ed. il Mulino, 2022), con Samuele Davide Molli, hanno concluso ieri sera, al Campidoglio, un incontro a partire dal loro ultimo lavoro.