Giorno della Memoria: «dovuto ma retorico»

Italiani distanti da Giorno della Memoria «dovuto ma retorico»

 

«Il dato più significativo che emerge dal sondaggio Gli italiani e il Giorno della Memoria. L’evoluzione della percezione tra il 2014 e il 2025 mi pare sia quello relativo alla disattenzione. Paradossalmente, in un momento in cui l’attenzione nei confronti del mondo ebraico è altissima e molti temi sono stati esacerbati, il Giorno della Memoria sembra diventare sempre meno interessate. E non era scontato». È il primo commento di Riccardo Grassi, sociologo, che dal 2012 guida l’SWG, l’istituto di ricerca sociale che dal 1997 monitora la società italiana e che a partire dal 2014 pubblica annualmente un sondaggio sulla percezione che gli italiani hanno del Giorno della Memoria (GdM). «Il trend di riduzione dell’interesse e della percezione generale verso il GdM era già iniziato nel 2023, i segnali c’erano già: non è il primo calo importante ma ora siamo al quarto anno consecutivo in cui l’attenzione scende. E se in passato questa diminuzione poteva essere legata al fatto che si parlava poco di ebraismo, se non in occasione del 27 gennaio, ora invece si è detto e scritto tanto, e tantissimo di antisemitismo, ma è come se non ci fosse stato un impatto diretto. Le due cose sono in apparenza scollegate».

 

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Data Creazione:
Mer, 05/02/2025 - 08:19