La "triste e immeritata sorte" dello shewà

La "triste e immeritata sorte" dello shewà e i diritti presi alla lettera

 

Chiunque abbia un minimo di conoscenze dell’ebraico sa che esiste un segno particolare “ : “ che si mette sotto alle lettere, chiamato shewà, che qualche volta non si legge (shewà nach, “quiescente”) e qualche volta si legge (shewà na’) con un una “e” appena accennata, in modo differente secondo gli usi. Gli ebrei italiani lo leggono apertamente, dicono (o dicevano) Shemàng Israèl, gli israeliani al contrario dicono Shmà Israel. Insomma lo shewà non è una vocale vera e propria, è una via di mezzo tra il silenzio e una vocale pronunciata, una “semivocale”. Il nome stesso del segno, vicino alla parola shav, “senza valore” indica questa sua natura difettosa e incompleta. Questa è la prima parte della storia.
 
Data Creazione:
Gio, 19/08/2021 - 15:23