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Pratiche religiose e mistiche islamiche nel Caucaso

 

Uno dei cinque pilastri dell’Islām è il ḥajj, il pellegrinaggio alla Mecca che ogni buon musulmano deve compiere almeno una volta nella vita. Per i fedeli musulmani del Caucaso, vittime della repressione statale che impediva loro un pieno svolgimento della vita religiosa, il pellegrinaggio verso i luoghi sacri dell’Islām diveniva di fatto impossibile. A causa di ciò nel Daghestan la montagna sacra di Shalbuzdag divenne un’alternativa per poter adempiere ai propri doveri e ai precetti musulmani:

 

In epoca sovietica, quando i culti religiosi venivano repressi, era divenuta un'alternativa al pellegrinaggio alla Mecca. Ma anche ora che non è più così la montagna sacra di Shalbuzdag attira ogni estate centinaia di pellegrini

 

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Per approfondire

Di particolare interesse risulta il dhikr (la pratica devozionale islamica nel ricordo continuo di Allāh attraverso la ripetizione di diverse formule) eseguito dalle comunità islamiche cecene, caratterizzate da una forte partecipazione fisica e spirituale, manifestata attraverso un movimento circolare e concentrico dei diversi gruppi in preghiera.
 
Nella valle del Pankisi, nella Georgia dell’est, esiste invece una comunità cecena dove il dhikr viene celebrato da un gruppo di sole donne e risulta appannaggio solo di esse. Guarda il video su YouTube... 
 
Il Manifesto e Al Jazeera America hanno dedicato degli articoli in merito a questo fenomeno peculiare del Pankisi:    

Per una visione d’insieme dell’Islām e del sufismo in queste regioni, si segnala la tesi di laurea di Vittoria Carandini scaricabile su balcanicaucaso.org, intitolata Le confraternite musulmane nel Caucaso e in Asia centrale tra il XIX e il XX Secolo