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L’Islām nel Caucaso post-sovietico

 

L’Unione Sovietica influì profondamente sulla società, la cultura e le vicende storiche delle regioni e degli stati posti sotto il suo controllo. A seguito della Rivoluzione d’Ottobre e alla successiva creazione delle differenti Repubbliche Socialiste Sovietiche, l’abolizione della libertà di culto e l’istituzione dell’ateismo di stato hanno de facto impedito qualunque professione di fede. Nello specifico, la fede islamica subì una profonda persecuzione – al pari di tutte le altre – con la conseguente distruzione della maggior parte delle moschee (secondo una stima, i luoghi di culto musulmani nell’Unione Sovietica passarono da più di venticinquemila a cinquecento). Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale ceceni e ingusci subirono la deportazione dalla Ciscaucasia verso il Kazakistan e Kirghizistan, attraverso la cosiddetta “Operazione Lentil”. Nonostante le politiche persecutorie, l’Islam riuscì a sopravvivere e ad essere professato nella sfera privata dai musulmani del Caucaso. Oltre alla sfera del sacro, un ulteriore e peculiare aspetto della presenza dell'Islam in queste regioni è denotato dalla influenza islamica sull'architettura caucasica. Si rimanda all’articolo di Enrico Pittalis dell’Università Ca’ Foscari di Venezia per un ulteriore approfondimento:

 

Il Caucaso si divide comunemente in Caucaso settentrionale (Ciscaucasia) e meridionale (Transcaucasia), che condividono una base culturale ma hanno tra loro profonde differenze. La cultura islamica, oggi diffusa a nord e a sud del Caucaso ha necessitato tempi piuttosto lunghi per penetrare all’interno della zona, in maniera maggioritaria o tra minoranze distribuite in alcune aree. La macroregione è considerata politicamente instabile a seguito di vari scontri bellici scoppiati a seguito della disgregazione dell’Unione Sovietica, che comprendeva i territori oggi divisi tra vari stati, tra cui Armenia, Azerbaigian, Georgia e Russia. In particolare, ci soffermiamo oggi sull’area del Caucaso settentrionale; siamo nella Federazione Russa, tra il Mar Nero e il Caspio, alle pendici di una delle catene montuose più alte al mondo. Ai confini tra Europa e Asia dove la cultura islamica esiste da secoli e convive a fianco a quella cristiana, buddhista, all’ebraismo, alle religioni tradizionali e all’ateismo-laicismo di matrice comunista.

 

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Fu proprio con l’allentarsi dell’opprimente controllo sovietico sulla vita dei cittadini e il conseguente crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 che la religione divenne uno dei principali strumenti per l’indipendentismo di stampo nazionalista. Il Caucaso del Nord durante gli anni Novanta subì un vero e proprio stravolgimento politico: nello specifico la Cecenia, la quale subì due sanguinose guerre tra il 1994 e il 2009, fu teatro del conflitto scaturito tra la Federazione Russa e le spinte indipendentiste di una frangia della società musulmana cecena, le quali aspiravano alla creazione di un Emirato islamico nel Caucaso. Questo tentativo di indipendenza venne stroncato al termine della seconda guerra cecena, sebbene il jihādismo internazionale abbia sempre uno sguardo rivolto verso queste regioni. Per un approfondimento su questa vicenda, si rimanda all’Atlante Geopolitico Treccani:

 

Le due guerre russo-cecene si inquadrano nei più ampi processi innescati dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica e dalla lotta per l’indipendenza dall’Urss prima, e dalla Federazione Russa poi, delle repubbliche caucasiche.
Nel novembre 1991, contestualmente al conseguimento dell’indipendenza delle tre Repubbliche Socialiste Sovietiche del Caucaso meridionale (Armenia, Azerbaigian e Georgia), la Repubblica Cecena di Ichkeria -che, assieme all’Inguscezia, beneficiava dello status di repubblica autonoma -proclamava la propria indipendenza da Mosca. Tale atto diede origine a un conflitto con le autorità federali -preoccupate del possibile ‘effetto domino’ della secessione cecena -che, con diversi livelli di intensità, è durato fino al 2000, generando strascichi visibili ancor’oggi.

 

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Per approfondire

Simone Zopellaro per l'Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa: L'organizzazione terroristica "Stato islamico" cerca di estendersi al Caucaso russo. Gli annunci sulla rete e il confronto con gli altri gruppi islamisti della regione
Francesca Romana Bastianello per l'Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa: Il ruolo dell'Islam nella vita politica del nord del Caucaso