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Eco-comunità

 

La storia

Molte chiese battiste sono eco-comunità. Eco-comunità sono chiese che fanno particolare attenzione all’ambiente. Eco-comunità sono chiese che si convertono ad essere comunità sostenibili.
In ambito evangelico italiano la prima struttura nazionale impegnata sulla sostenibilità ambientale è stata la Commissione Ambiente creata nel 1998 dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia dopo la seconda Assemblea ecumenica (Graz 1997). Nello stesso anno veniva costituita l’ECEN, la Rete cristiana europea per l’ambiente a cui la Commissione ambiente ha quasi da subito aderito. Dal 2000 il lavoro della Commissione si è espanso al fenomeno della globalizzazione. Da allora la GLAM (globalizzazione e ambiente) ha prodotto ogni anno un Dossier per il Tempo del creato.
Ispirati dalle esperienze della Danimarca, Inghilterra e Scozia, nel 2009 la Commissione GLAM ha organizzato il primo incontro nazionale per lanciare anche in Italia la proposta delle eco-comunità. Per facilitare la verifica delle azioni possibili è stata preparata una lista di 40 proposte suddivise in paragrafi: culto, educazione e diaconia, amministrazione, acquisti, usi dell’energia, mobilità e rifiuti. Successivamente sono stati predisposti tre Diplomi, da conferire in base al livello di impegno della singola comunità: “Eco-Comunità avviata”, “Eco-Comunità in cammino avanzato” e infine “Eco-Comunità diplomata”.
 

 

 

Le buone pratiche

Le eco-comunità sono sparse per tutta l’Italia. A chi ha ricevuto la certificazione è richiesto di mandare un report ogni anno in cui raccontare ciò che è stato fatto e gli impegni di miglioramento continuo.
I cambiamenti più immediati in genere sono quelli legati alla convivialità (una alimentazione salutista e sostenibile e l’abolizione dell’usa e getta), e all’eco – management degli stabili con interventi sui dispositivi di illuminazione e sugli infissi e di riconversione energetica con l’installazione di tetti fotovoltaici. Altre chiese aprono dei gruppi di acquisto solidale, altre ancora producono delle liste di buone pratiche per le famiglie o delle schede di attenzione al consumo.
Nella predicazione e nel catechismo viene presentata durante l’anno ecclesiastico la figura creatrice del Dio triuno e l’intreccio tra creazione e salvezza nella dimensione cosmica che va letteralmente dalla prima all’ultima pagina della Bibbia.
La lista delle comunità aderenti cresce e anche se al momento l’attenzione delle chiese evangeliche italiane agli stili di vita e alla giustizia climatica non è ancora abbastanza diffusa rispetto alla urgenza del tema, si guarda al futuro con speranza.

 

 

Considerazioni generali

Il percorso di eco-comunità è offerto alle chiese per alimentare la riflessione teologica e la spiritualità di creatura tra le creature ed alleggerire il carico ambientale delle proprie attività. Diventare eco comunità è, infatti, un modo per dare credibilità ad un annuncio di impegno per la salvaguardia del creato e per connettersi a quanti già da qualche decennio hanno attivato progetti e indotto riconoscimenti legislativi a favore di produzioni e consumi equi e sostenibili. Per i cristiani evangelici battisti questo progetto è una delle possibili azioni di conversione a fronte della sofferenza del creato dovuta principalmente all’inquinamento di aria, suoli e acque, alla distruzione di biodiversità e alla immissione di gas serra in quantità tale da aver innescato il cambiamento climatico in  corso.