Anche stavolta, con il ritorno del Natale, assistiamo alle solite diatribe sul presepe. Viene spontaneo pensarle come parte anch’esse, ormai, delle tradizioni natalizie. Allestirlo o no, nelle scuole che vedono ormai una buona parte degli alunni avere un’appartenenza religiosa non cristiana, o non averla affatto? Fare il presepe per obbligo di legge, come aveva proposto una senatrice, e sanzionare i dirigenti scolastici inadempienti? O delegare la scelta all’autonomia decisionale dei singoli istituti scolastici, sancita dalle norme italiane? È in gioco la cultura italiana o la laicità dello Stato? E, in una prospettiva più ampia, la formazione degli studenti include o esclude la dimensione religiosa?