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Il Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità

 

Il Sinodo dei Vescovi quale organismo permanente dell’episcopato cattolico venne istituito – su richiesta dei padri conciliari –  da Paolo VI dopo il concilio Vaticano II  con il motu proprio Apostolica Sollicitudo del 15 settembre 1965 e riformato da Francesco con il motu proprio Episcopalis communio del 15 settembre 2018. A ottobre 2023 e 2024 si svolge – dopo due anni di preparazione a livello diocesano e continentale (2021-2023) – in due sessioni la XVI assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione,

 

La sinodalità denota lo stile particolare che qualifica la vita e la missione della Chiesa, esprimendo la sua natura di popolo di Dio che cammina insieme e si riunisce in assemblea, convocata dal Signore Gesù nella forza dello Spirito Santo per annunciare il Vangelo. La sinodalità dovrebbe essere espressa nel modo ordinario di vivere e lavorare della Chiesa.

 

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Nella sua celebrazione vede alcune novità, tra cui una maggiore apertura alla partecipazione attiva di membri non vescovi facenti parti dell’assemblea, come dimostra un recente articolo intitolato Anche le donne potranno votare al Sinodo dei vescovi, pubblicato su ilpost.it. Vai all'articolo...

 


Per approfondire

Sulla storia del Sinodo dei Vescovi dopo il concilio Vaticano II, si rimanda a A. Indelicato, Il sinodo dei vescovi. La collegialità sospesa. 1965-1985, Bologna, Il Mulino, 2008. Vai alla scheda del libro sul sito dell'editore...