Il segreto della creazione. Simbolismo mistico e potere della parola nella Qabbalah

 

Il segreto della creazione. Simbolismo mistico e potere della parola nella Qabbalah
Giulio Busi | Direttore del Dipartimento di Studi ebraici - Freie Universität Berlin
Conferenza per il ciclo di lezioni, Creazione. Origine e salvaguardia del mondo nelle culture religiose tenuta martedì 23 Ottobre 2012 presso la Fondazione Collegio San Carlo

 

Le prime nozioni di una dottrina del grafismo divino risalgono al giudaismo alessandrino d’età ellenistica, e nascono dall’incontro tra filosofia greca e racconto biblico della creazione. Fu in questo ambiente di confine che il Dio creatore della Bibbia si trasformò in un artista sommo, capace di abbozzare il diagramma del mondo per mutarlo poi nei volumi e nelle superfici della natura. Filone Alessandrino ci offre un saggio decisivo della nuova teoria. Il suo Dio architetto, che disegna il cosmo prima di edificarlo materialmente, deriva dalla speculazione platonica sul mondo delle idee, ma è allo stesso tempo profondamente giudaico. In Filone le tracce divine costituiscono l’archetipo immateriale dell’universo: linee incise su di un invisibile sigillo, che verranno poi stampigliate sulla superficie del reale. È una dottrina ebraica del logos, dove il suggello è la mente di Dio, ma anche il libro sacro, la Bibbia, le cui lettere custodiscono il progetto stesso del mondo. Molto più frammentarie, e avvolte da un alone di mistero, sono le teorie rabbiniche di epoca tardoantica sul segreto della creazione. Eppure, anche nel patrimonio mistico che va tradizionalmente sotto il nome di Opera della creazione e Opera del carro, torna l’idea che Dio abbia delineato un progetto del mondo.
 
Il video fa parte del kit formativo Mistica ebraica e Qabbalah, a cura di Mauro Perani. Vai al kit...