Mistica ebraica e Qabbalah
Il kit Mistica ebraica e Qabbalah è stato realizzato grazie alla collaborazione di Mauro Perani, già professore ordinario di Ebraico presso l’Università di Bologna nella sede staccata di Ravenna. Il kit affronta l'argomento tramite la proposta di testi scritti e di conferenze dedicate al tema specifico della mistica ebraica e si conclude con una bibliografia essenziale.
Qabbalah
La Cabala ebraica, non è una confessione religiosa in sé e per sé, ma piuttosto una serie di insegnamenti esoterici che intendono spiegare il rapporto tra un l'infinito e l'universo mortale e finito inteso come creazione divina. Si tratta pertanto di un'interpretazione religiosa mistica che affronta la natura dell'universo e dell'essere umano, la natura e lo scopo dell'esistenza e altre questioni di carattere universale. Per iniziare il percorso formativo ci affidiamo alla definizione data dall'enciclopedia dell'Istituto Treccani.
(ebr. qabbālā) Complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’universo, che si asserivano rivelate a un numero ristretto di persone e tramandate da generazione a generazione. In tale accezione il termine è usato non prima del 13° sec. (da Isacco il Cieco). Si possono distinguere nella cabala: una letteratura mistica in senso stretto, che tratta principalmente dell’esperienza diretta del divino e del conseguimento dell’unione con Dio attraverso tecniche varie (tra le quali ha particolare rilievo la kawwānāh, che è una forma di concentrazione meditativa); una letteratura più propriamente iniziatica (non sempre distinta dalla prima), in cui l’accento è posto sul carattere segreto ed elitario degli insegnamenti e dei riti; e, infine, una letteratura a carattere magico e occultistico.
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Il segreto della creazione. Simbolismo mistico e potere della parola nella Qabbalah
Sulle radici bibliche della mistica ebraica
Piero Capelli, nel suo contributo Sulle radici bibliche della mistica ebraica, riprende le questioni esaminate i temi affrontati nella conferenza di Giulio Busi e ne sintetizza i temi per fissarne gli elementi principali.
Tra il misticismo ebraico attestato nella Bibbia ebraica e nella letteratura ebraica extracanonica (soprattutto nelle apocalissi pseudepigrafe e nei testi del Mar Morto) e quello che si manifestò nella letteratura dei secoli in cui si andò affermando il predominio culturale del movimento rabbinico, vi sono più elementi di continuità che di differenziazione. Ma a partire dal iii secolo e.v. la mistica assunse una sua fisionomia specifica come campo del sapere rabbinico, articolandosi in due àmbiti disciplinari che nelle fonti sono indicati con i nomi di Ma‘aśeh Merkavah e Ma‘aśeh Be-re’šit, rispettivamente “Opera del Carro” (la speculazione cosmologica correlata alla visione del carro divino in Ez 1) e “Opera della Genesi” (la speculazione cosmogonica correlata alle narrazioni della Creazione nei primi capitoli di Genesi).