Scisma ortodosso 2018

Il kit Scisma ortodosso 2018 è stato realizzato grazie alla collaborazione di Marianna Napolitano, ricercatrice a tempo determinato A presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e affiliated researcher presso la Fondazione per le Scienze Religiose impegnata in studi sulle relazioni tra chiesa e stato in Russia. Il kit affronta il tema del recente scisma avvenuto in seno alla chiesa ortodossa russa tramite alcuni saggi specifici sull'argomento, a partire da un inquadramento generale riguardo all'autocefalia nel contesto cristiano ortodosso, e per mezzo di contributi giornalistici riferiti alle posizioni della chiesa russa e ucraina in seguito all'emergere della guerra tra le due nazioni, per concludersi con alcuni rimandi bibliografici pertinenti volti ad approfondire ulteriormente le tematiche del kit formativo. 

Data Creazione:
Gio, 28/09/2023 - 08:19
1

Ortodossia e autocefalia

Il termine “autocefalia” deriva dalla combinazione delle parole greche αὐτός e κεϕαλή e indica che la Chiesa di una determinata regione ha la “facoltà di eleggere il proprio capo (κεϕαλή) cioè il proprio primate”. È questa facoltà che distingue una chiesa autocefala da una chiesa autonoma: nel caso di quest’ultima infatti “l'elezione del suo primus deve essere confermata dalla Chiesa di appartenenza”. L’autocefalia nel corso dei secoli ha rappresentato un problema giuridico in relazione alla definizione di chi sia abilitato a riconoscerla e di quale sia la procedura per il suo riconoscimento.
All’autocefalia sono legati inoltre problemi teologici e canonici: il primo problema riguarda il “modo in cui l'autocefalia si pone nei confronti dell'unità della Chiesa”; il secondo problema riguarda la sua stessa definizione e la relazione con l’ecclesiologia ortodossa: nella comprensione del concetto di autocefalia è infatti necessario considerare che una chiesa autocefala non si “esprime esclusivamente attraverso il suo capo” ma che “al suo interno certi vescovi possono avere su una data materia una opinione diversa”.
Al fine di comprendere le cause dello scisma ortodosso del 2018 è necessario considerare anche queste questioni oltre a quelle legate alla storia della Chiesa Ortodossa Russa.

Per un approfondimento si rimanda alla voce “Ortodossia” del Dizionario Treccani, in cui John D. Zizioulas riflette sulla situazione odierna della Chiesa ortodossa tenendo conto, sia dei cambiamenti più significativi che hanno influenzato la storia più recente dell’ortodossia, sia dei criteri teologici che le Chiese ortodosse hanno elaborato per rispondere a queste nuove sfide.

 

Il XX secolo rappresenta un periodo particolarmente significativo nella storia della Chiesa ortodossa. Le nuove condizioni politiche e culturali, che hanno segnato la storia del mondo in questo secolo, hanno inciso anche sulla vita dell'ortodossia, obbligandola ad adeguarsi a nuove realtà. Inoltre, gli importanti cambiamenti sopravvenuti nella storia del cristianesimo nel nostro tempo hanno coinvolto le Chiese ortodosse in sviluppi finora sconosciuti nella loro storia, le cui conseguenze, non ancora pienamente afferrabili, aspettano di essere valutate e apprezzate.
Di fronte alle realtà e alle richieste del nostro secolo, l'ortodossia è stata obbligata a riflettere sulle proprie radici storiche e teologiche, per trarne ispirazione e guida. Ciò ha portato a una rinascita del pensiero patristico e a una rinnovata considerazione, sotto tutti gli aspetti, delle condizioni effettive dell'ortodossia.

 

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Data: 02 Agosto 2023
2

Chiesa ortodossa russa

Data: 11 Giugno 2018
Numero pagine: 33
Autore: Simona Merlo
Anno Pubblicazione: 2010
3

Cristianesimi ucraini

Data: 11 Settembre 2023
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La crisi ucraina

La Russia e l’Ucraina post-sovietiche hanno vissuto un complesso processo di ridefinizione della loro identità e della loro “contestata eredità storica”. In particolare, l’Ucraina ha dovuto conciliare la sua vicinanza all’eredità politica, religiosa e culturale sovietica e russa alle prospettive di integrazione europea e occidentale. Per un maggiore approfondimento sul tema si rimanda al saggio pubblicato nel 2020 da Marco Puleri su Nazioni e Regioni sulla storia delle relazioni internazionali tra Russia e Ucraina a partire dalla crisi di Euromaidan iniziata a Novembre 2013, Le Relazioni Russo-Ucraine Al Crocevia Tra Politiche Di Nation-Building E Prospettive Di Integrazione Regionale: Verso Due Vettori Divergenti Di Evoluzione Storica Post-Sovietica?

 

La recente crisi ucraina, iniziata nel novembre del 2013, è stata considerata come una svolta cruciale per l‟intera regione post-sovietica, tracciando una linea divisoria tra due presunti vettori di evoluzione storica. In questo contributo, attraverso una ricostruzione della storia delle relazioni internazionali russo-ucraine in età post-sovietica, vengono posti alcuni quesiti di fondo alla luce dei recenti sviluppi: (a) che ruolo hanno giocato le alterne prospettive di integrazione regionale e i rispettivi processi di nation-building nella storia dei rapporti russo-ucraini in età post-sovietica?; (b) oggi possiamo identificare la nascita di due vettori divergenti di evoluzione storica post-sovietica?; (c) se sì, che significato assume questa separazione per l‟intero spazio post-sovietico?

 

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(pag. 7-27)
 

 

Data: 02 Agosto 2023
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Il Patriarcato di Mosca e la Chiesa Ucraina

Data: 02 Agosto 2023
Numero pagine: 22
Autore: Marianna Napolitano
Anno Pubblicazione: 2023
6

Il patriarca Bartolomeo decide per l’autocefalia di Kiev

La crisi di Maidan, la morte di Vladimir Sabodan (primate della Chiesa ortodossa Ucraina – Patriarcato di Mosca) e l’accelerazione data al processo di unificazione da parte di Filarete (Denisenko) (primate della Chiesa Ortodossa Ucraina – Patriarcato di Kiev) hanno contribuito a scuotere ulteriormente lo scenario religioso ucraino e hanno rafforzato il coinvolgimento del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli nel processo per il riconoscimento dell’autocefalia della Chiesa ucraina. Ne scrive Nikos Tzoitis, nell'articolo pubblicato su La Stampa il 12 ottobre 2018 “Si procede per l’autonomia alla Chiesa ortodossa ucraina da Mosca”.

 

Un processo che continua, accompagnato dall’appello ad evitare divisioni e reazioni violente. Si sono conclusi ieri nella sede del patriarcato di Costantinopoli i lavori del sinodo, presieduto dal patriarca ecumenico Bartolomeo per esaminare la questione della concessione dell’autocefalia alla Chiesa ucraina, richiesta pervenuta aprile scorso dalle autorità di quel Paese. Al termine della riunione è stato diffuso un comunicato.
Il sinodo ha esaminato la relazioni dei due esarchi inviati da Bartolomeo - vescovi di Pamfili, Daniele, e quello di Edmont, Ilarion e ha quindi preso alcune decisioni. Innanzitutto, la conferma di voler procedere con la concessione dell’autocefalia alla Chiesa ortodossa dell’Ucraina, oggi dipendente dal patriarcato di Mosca.

 

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Data: 02 Agosto 2023
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Le decisioni del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa

Il 15 ottobre 2018 il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa riunito a Minsk ha ritenuto impossibile continuare la “comunione eucaristica” con Costantinopoli in seguito alla decisione adottata l’11 ottobre con la quale il Santo Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli confermava la sua intenzione di concedere l’autocefalia alla Chiesa Ucraina. Sul sito bologna.cerkov.ru è pubblicata la traduzione italiana della Dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa.

 

Con il più profondo dolore, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha ricevuto il messaggio del Patriarcato di Costantinopoli pubblicato l’11 ottobre 2018 sulle decisioni adottate dal Santo Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli: sulla conferma dell’intenzione di «concedere un’autocefalia alla Chiesa ucraina»; sull’apertura a Kiev della «stavropegia» del Patriarca di Costantinopoli; sulla «restaurazione al rango episcopale o sacerdotale» dei leader dello scisma ucraino e dei loro seguaci e il «ritorno dei loro credenti alla comunione ecclesiale»; sulla «cancellazione della validità» della gramota conciliare del Patriarcato di Costantinopoli nel 1686, riguardante il trasferimento della metropolia di Kiev al Patriarcato di Mosca.

 

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Data: 02 Agosto 2023
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La Chiesa ortodossa d’Ucraina

Il 15 dicembre 2018 nella cattedrale di Santa Sofia a Kiev, in un Concilio per la riunificazione, le due Chiese non legate al Patriarcato di Mosca (Chiesa Ortodossa Ucraina – Patriarcato di Kiev e Chiesa ortodossa autocefala ucraina) hanno formato la Chiesa ortodossa d’Ucraina. Epifany (Dumenko) è stato designato primate di questa chiesa autocefala. Il 5 gennaio 2019, al Fanar, alla presenza dell’allora presidente ucraino Petro Poroshenko, e di Epifany, il patriarca Bartolomeo ha firmato il tomos, documento che attestava l’ autocefalia della neo-costituita chiesa. Il giorno successivo l’ha consegnato ai due. Ne scrive Nikos Tzoitis, nell'articolo pubblicato su La Stampa il 5 gennaio 2019, “Nasce la Chiesa ortodossa ucraina, firmato a Istanbul il decreto dell’autocefalia”.
Nikos Tzoitis, La Stampa, 5 gennaio 2019.
 

La consegna del Tomos di Autocefalia al primo primate della nuova Chiesa Ortodossa Autocefala di Ucrainia, Epifanios.
Al Fanar di Costantinopoli, durante una cerimonia celebrata sabato secondo la piena tradizione bizantina, alla presenza massiccia delle massime autorità politiche ucraine, guidate dal presidente Petro Poreshenko, è stato firmato il cosiddetto Tomos, ovvero il decreto che concede l’autocefalia alla nuova Chiesa ortodossa ucraina, guidata dal nuovo primate Epifanios, eletto metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina secondo la tradizione slava per cui tale grado viene conferito al solo primate di una Chiesa autocefala, mentre al resto della gerarchia è concesso il titolo di vescovo.
 

 

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Data: 02 Agosto 2023
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La concessione dell’autocefalia per il concilio pan-ortodosso

I motivi della decisione adottata il 15 Ottobre 2018 dal Patriarcato di Mosca sono legati alla decisione del Patriarcato di Costantinopoli di concedere l’autocefalia alla Chiesa Ucraina non considerando, dal punto di vista del Patriarcato di Mosca, gli appelli della Chiesa Ortodossa Ucraina a esso legata, quelli della Chiesa Ortodossa Russa e delle Chiese Ortodosse locali fraterne di portare avanti una discussione pan-ortodossa della questione. Il problema dell’autocefalia continua infatti ad essere legato all’identificazione del soggetto cui è riconosciuta la prerogativa di conferire l’autocefalia. È il patriarca di Costantinopoli? È la chiesa “madre” cui la chiesa locale appartiene? Oppure questa prerogativa appartiene all’insieme delle chiese ortodosse? La questione è legata anche a quella del riconoscimento del ruolo guida nell’ortodossia mondiale. Secondo i canoni del IV concilio ecumenico esso appartiene a Costantinopoli, ma Mosca, da sola, rappresenta più della metà di tutti i fedeli ortodossi.
Secondo il Patriarcato di Mosca “la concessione dell’autocefalia sarà un processo a livello pan-ortodosso, cui parteciperanno tutte le Chiese autocefale”: questo era quanto si era convenuto nel quadro della preparazione del concilio pan-ortodosso. Si rimanda alla relazione presentata dal metropolita Hilarion di Volokolamsk (in quel momento presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca) al Seminario Teologico ortodosso di San Vladimir (New York) l'8 novembre 2014 in occasione dell’ottenimento del titolo honoris causa di Doctor of Divinity.

 

Vorrei prima di tutto esprimere la mia profonda gratitudine al Seminario Teologico di San Vladimir per avermi voluto conferire il titolo onorario di Doctor of Divinity. E’ per me un grande privilegio essere stato un amico del Seminario per molti anni, aver conosciuto i suoi presidi e rettori, a cominciare da padre John Meyendorff di beata memoria, aver avuto i miei libri pubblicati dalla casa editrice del Seminario e avere collaborato col Seminario. In un tempo in cui i rapporti tra la Russia e l'America sono ancora una volta messi a dura prova, trovo particolarmente importante favorire lo sviluppo di solide relazioni tra la Chiesa ortodossa russa e l’Ortodossia americana. Credo che il Seminario di San Vladimir, con la sua ampia attività educativa inter-ortodossa può svolgere un ruolo fondamentale nel ripristino della fiducia tra le diverse parti del globo.

 

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Data: 02 Agosto 2023
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Il «Santo e Grande Sinodo» panortodosso

Data: 11 Settembre 2023
Numero pagine: 13
Autore: Edward G. Farrugia S.I.
Anno Pubblicazione: 2016
11

Il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e la nascita delle chiese autocefale

Data: 11 Settembre 2023
Numero pagine: 14
Autore: Giovanni Sale
Anno Pubblicazione: 2016
12

L’autocefalia della chiesa ortodossa ucraina, interpretazioni dottrinali e strutture ecclesiali a confronto

La Dichiarazione adottata dal Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa condannava inoltre la decisione di Costantinopoli di  «restaurare al rango episcopale o sacerdotale» i leader dello scisma ucraino e dei loro seguaci abilitando in questo modo il «ritorno dei loro credenti alla comunione ecclesiale»; e di «cancellare la validità» della gramota conciliare del Patriarcato di Costantinopoli del 1686, riguardante il trasferimento della metropolia di Kiev al Patriarcato di Mosca.
Sulla divisione delle Chiese Ortodosse Ucraine si è già detto precedentemente, per un’analisi dell’atto del 1686 e del significato della “subordinazione” della metropolia di Kiev al Patriarcato di Mosca si rimanda al saggio del Professor Vittorio Parlato, L’autocefalia della chiesa ortodossa ucraina, interpretazioni dottrinali e strutture ecclesiali a confronto, pubblicato sulla rivista telematica Stato, Chiese e pluralismo confessionale.

 

La questione dell’autocefalia alla chiesa ucraina si trascina da più decenni e rientra nel desiderio di ogni Stato di avere una propria chiesa indipendente da ogni altra. Ogni nazione che riusciva a liberarsi dal giogo ottomano voleva istituire una propria chiesa nazionale, libera da interferenze esterne; questo è stato il motivo ispiratore e conduttore della creazione delle chiese autocefale, un desiderio che trova fondamento nell’ecclesiologia ortodossa che vede le chiese legate ai propri Stati e che considera l'importanza della sede episcopale religiosa connessa all'importanza civile della città. Ogni chiesa è l'espressione della tradizione cultura religiosità di ogni etnia e quindi di ogni Stato nazionale indipendente; questa tesi (filetismo), dapprima è stata respinta dal patriarcato di Costantinopoli già nel lontano 1872, con implicito riferimento alla rivendicata autocefalia della Chiesa bulgara, ma di fatto, poi, fu accettata anche da quel patriarcato.

 

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Data: 02 Agosto 2023
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Stato e Chiesa nella tradizione ortodossa russa

Dal punto di vista del Patriarcato di Mosca, i politici ucraini e il mondo occidentale hanno usato la questione dell’autocefalia della chiesa ucraina come uno strumento per sabotare il progetto del “Mondo Russo” (Russkij Mir), attraverso il quale dopo l’indipendenza del 1991, la Chiesa Ortodossa Russa e lo Stato hanno provato a ripristinare l’unità dei popoli della Santa Rus’.
Per un’analisi delle relazioni tra lo Stato e la Chiesa nella tradizione ortodossa e nella Russia post-sovietica, in particolare nell’ideologia propugnata dai neocon dell’èra Putin, si rimanda al contributo di Giovanni Codevilla Stato e Chiesa nella tradizione ortodossa russa, pubblicato su Diritto @ Storia, Rivista Internazionale di Scienze Giuridiche e Tradizione Romana.

 

Nella tradizione russa, erede di quella bizantina, i rapporti tra il potere spirituale e temporale si ispirano al principio sinfonico. La sinfonia dei poteri (simfonija vlastej) o consonantia, o relazione armonica tra Sacerdotium e Imperium trova la sua formulazione nella Praefatio della Sesta Novella di Giustiniano, indirizzata a Epifanio, santissimo Arcivescovo della città imperiale e Patriarca Ecumenico, in cui si afferma che i doni più grandi fatti da Dio sono il sacerdozio e l’impero, il primo al servizio delle cose divine e il secondo alla guida delle cose umane. Entrambi originano da un identico e unico principio e «nulla agli imperatori potrebbe interessare quanto l’onestà dei sacerdoti, purché questi supplichino sempre Dio anche per loro. Infatti, se l’uno è in ogni suo aspetto integro e gode della fiducia di Dio e l’altro abbellisce lo Stato a lui affidato, sorgerà una sorta di buona armonia (concentus) in grado di assicurare al genere umano tutto quello che gli è utile»

 

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Per approfondire si consiglia la lettura del saggio di Adriano Roccucci La Russia Dei Nuovi Conservatori: Una Civiltà Ortodossa. Leggi il saggio su limesonline.com...

 

 

 

Data: 02 Agosto 2023
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Intervista a Bartolomeo I

Dal punto di vista del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, il riconoscimento dell’autocefalia della chiesa ucraina non può tuttavia essere considerato come un evento che ha causato uno scisma nell’ortodossia. Infatti “ [..] l’ortodossia, nonostante i problemi occasionali che sorgono tra le sue Chiese autocefale locali, nonostante i diversi approcci alle questioni amministrative, rimane unita, perché non ci sono differenze dogmatiche. Dopo tutto, la nostra unità si basa sull’insegnamento dogmatico consolidato della Chiesa, che è espressione della comune tradizione patristica e sinodale, dinamicamente vissuta nell’evento eucaristico”. La citazione è tratta dall'intervista del febbraio 2021 di Stefania Falasca al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, pubblicata sul quotidiano Avvenire.

 

Santità, sono oggi trent’anni del suo ministero come patriarca ecumenico di Costantinopoli. Come guarda a questo tempo trascorso, in particolare agli incontri ecumenici che ha potuto avere con tre pontefici romani e con i capi di altre Chiese cristiane?
Per tutto ciò che ha concesso alla mia umile persona in tutte le circostanze della mia vita glorifico Dio. Non sono mai stato un sostenitore di un’ortodossia introversa. La missione della Chiesa è la testimonianza del Vangelo e la trasformazione del mondo in Cristo, che ovviamente non si ottiene con l’indifferenza verso di esso o con il suo rifiuto.

 

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Data: 02 Agosto 2023
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Scisma ortodosso del 2018 - Bibliografi essenziale

Data: 02 Agosto 2023