Giappone: regole per visitare santuari e templi
Giappone: le regole da rispettare per visitare santuari e templi
Perché in alcuni santuari scintoisti ci sono dei Buddha nascosti? Perché spesso templi e santuari condividono lo stesso terreno? Questi luoghi sacri hanno una storia avvincente. Ecco cosa fare per visitarli.
Nel corso dei secoli, la religione indigena shintoista e il buddismo, importato dall'India attraverso la Cina, hanno acquisito rilevanza in Giappone in periodi diversi. Fin dall'inizio, le credenze si sono mescolate, dando vita a quello che oggi viene chiamato shinbutsu shugo. Poi, dalla fine del XIX secolo fino alla prima metà del XX, la politica governativa ha cercato di dividerle, nel tentativo di elevare lo shintoismo.
Le tracce di questa storia sono ancora visibili in tutto il Giappone, dalle statue di Buddha nascoste nei santuari shintoisti in risposta alla politica Meiji, alle immagini shintoiste nei templi buddisti. In molti luoghi, lo shintoismo e il buddismo, con le loro strutture associate, rispettivamente santuari e templi, condividono gli stessi luoghi sacri. Oggi nel paese ci sono circa 80.000 santuari e 77.000 templi.