Arte Cristiana

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Il Dono. I tesori dell'Arte da Urbino a Roma

Il Dono. I tesori dell'Arte da Urbino a Roma

 

Il progetto di mostra prevede l'esposizione di dipinti, sculture, codici e libri a stampa afferenti ai tre Istituti culturali diocesani Museo Diocesano Albani, Biblioteca Diocesana e Archivio Diocesano. Il percorso diocesano si sviluppa secondo le proposte dell'Ufficio CEI Beni Culturali Ecclesiastici e per l'Edilizia di Culto Nel tuo nome. L'arte parla di comunità ed intende costruire un itinerario d'arte e di fede, che possa rappresentare un pellegrinaggio diocesano, nel Giubileo della Speranza.  Allestito all'interno degli spazi del Museo diocesano Albani-Oratorio della Grotta, il percorso mostra i tesori della diocesi, alcuni dei quali recuperati grazie al sostegno dell'8xmille alla Chiesa cattolica.

 

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Data: 23 Luglio 2025

Giubileo 2025: intrecci di arte e fede a Prato

Giubileo 2025: intrecci di arte e fede a Prato

 

Nelle Volte del Museo dell'Opera del Duomo di Prato, la mostra propone un percorso che racconta la storia e le tradizioni legate al Giubileo nella città di Prato, con uno speciale focus sul Giubileo del 2025.
Le sezioni della mostra illustrano la spiritualità e la bellezza dei paramenti liturgici, delle chiese giubilari e dei documenti storici, culminando all'interno della Cattedrale di Santo Stefano con il Crocifisso ligneo di Giovanni Pisano. Questo capolavoro, scelto come croce giubilare del 2025, rappresenta un simbolo di fede, speranza e redenzione. La sua scelta, secondo le indicazioni del Dicastero per l'Evangelizzazione, sottolinea l'importanza del Crocifisso come segno di unità e spiritualità per il cammino giubilare. 

 

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Data: 16 Luglio 2025

Il fuoco dell'amore, Maria Maddalena

Il fuoco dell'amore, Maria Maddalena

 

In un tempo delicato come quello che stiamo vivendo, la figura di Maria Maddalena è simbolo di una fede senza dubbi, piena di speranza ma autonoma e consapevole.
Nell'anno della Capitale italiana della Cultura, la Fondazione Agrigento2025 e il Museo Diocesano di Agrigento hanno costruito insieme una mostra iconografica di grande valore scientifico e devozionale.
Il Museo Diocesano di Agrigento accoglierà capolavori dai grandi musei italiani, a partire dalla collezione del Vaticano.
Apre la mostra una preziosa icona di Giovanni di Pietro da Napoli, protagonista assoluto della pittura in Toscana tra Trecento e Quattrocento, esponente di punta dell'arte tardogotica. Qui la Maddalena è in rosso ai piedi della croce, simbolo della fede che si staglia in tutta la sua umanità.  Il dipinto del maestro caravaggesco Cecco del Caravaggio, con la penitente dai lunghi capelli sciolti sulle spalle, nel suo colloquio mistico col Crocefisso, visualizza il processo di umanizzazione della eremita come si stava configurando nell'immediato periodo successivo alla Riforma Cattolica.
In mostra sono presenti autentici capolavori dell'arte barocca Guercino, Regniér e Mattia Preti, maestri che con la loro arte seppero indirizzare il gusto del proprio tempo: simbolo di penitenza e amore contemplativo per Cristo, l'immagine della Maddalena fungeva da esempio per le Convertite nel capolavoro del Guercino, in cui la Santa, penitente ed eremita, medita sugli strumenti della passione portati da angeli; la Maddalena di Mattia Preti di Terni piange nel contemplare due chiodi della croce di Cristo ma, malgrado il soggetto penitenziale, il pianto è uno sfrenato inno di lode alla bellezza femminile; la Maddalena penitente di Nicolas Regniér, ambientata in uno splendido paesaggio crepuscolare.

 

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Data: 02 Luglio 2025

Eredità cristiana e arte contemporanea

La resistenza del segno efficace. Eredità cristiana e arte contemporanea
Giuliano Zanchi |Professore di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano | venerdì 16 Maggio 2025 - ore 17.30

 

La questione non è solo quella di un aggiornamento del cattolicesimo esercitato a prescindere come un’astratta virtù di allineamento culturale. In profondità, essa agita intrecci teorici che vanno oltre il semplice dilemma circa i caratteri più o meno tradizionali delle forme artistiche. Il tema riguarda, se ci si può permettere di richiamarlo in una sintesi puramente evocativa, il rapporto sempre fluido fra pretesa performativa del rito e forza simbolica dell’immagine. Un tale rapporto eccede infinitamente il mero codice didattico dell’immagine sacra come illustrazione del dogma e complica alquanto l’immaginazione di un carattere immutabile della figurazione religiosa. Rimanda piuttosto alle molte forme storiche in cui si è dato l’incontro tra azione del rito e forza dell’immagine lungo il flusso della storia cristiana e le variabili funzioni che essa ha finito per assegnare al potere delle immagini (intese in senso molto ampio). E sconta il principio per cui un tale rapporto viene sempre istituito dalle forme complessive della cultura e mai determinate per decreto unilaterale di una parte sociale.

 

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Data: 14 Maggio 2025

Gli itinerari culturali e religiosi

Gli itinerari culturali e religiosi. Una ricerca sui territori di Emilia Romagna, Lombardia e Toscana

 

Il crescente interesse per le esperienze turistiche incentrate sugli itinerari culturali/religiosi nel contesto dell’industria turistica e lo sviluppo (o la riscoperta) di percorsi nuovi o rivalorizzati richiede una ricerca che possa aiutare a comprendere al meglio la loro presenza, le loro caratteristiche ma soprattutto le loro potenzialità per lo sviluppo dei territori e della cultura per le generazioni future. Da tale punto di vista gli itinerari culturali/religiosi possono essere dei preziosi strumenti per lo sviluppo e la scoperta di valori comuni e condivisi, forme di turismo sostenibile e modi innovativi di proteggere e promuovere patrimonio culturale, religioso, tangibile e intangibile.

 

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Data: 27 Novembre 2024

Le chiese rupestri di Lalibela

Le chiese rupestri di Lalibela e la città fortificata di Harar

 

L’attuale Repubblica Federale Democratica d'Etiopia è un Paese complesso, multietnico e multireligioso, tanto da poter essere definito un vero e proprio mosaico di popoli e culture. All’interno dell’Etiopia convivono più di ottanta gruppi etnici e sono parlate circa novanta lingue diverse; si tratta di due numeri difficilmente comprensibili agli occhi di un osservatore europeo contemporaneo, abituato a una concezione “monoetnica” dello Stato-nazione, ma che rendono bene la complessità della Federazione etiope. Di questo intricato intreccio spesso sono stati messi in risalto soltanto gli aspetti più conflittuali, che certamente non mancano e non di rado hanno risvolti drammatici, come nel recente caso della devastante guerra in Tigray.
Ma questo melting pot etiope si riflette anche nella sua ricchezza culturale, materiale e immateriale. Ad esempio, si tende comunemente a considerare l’Etiopia come una nazione “cristiana”; tuttavia, nonostante l’importanza fondamentale che la Chiesa ortodossa etiope ha avuto nella storia del Paese, al suo interno sono presenti tutte e tre le principali religioni abramitiche e un numero elevatissimo di fedi tradizionali.

 

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Data: 30 Ottobre 2024

Nell’antica capitale del regno d’Armenia

Nell’antica capitale del regno d’Armenia i resti di una delle chiese più antiche al mondo

 

Il luogo di culto, del IV secolo, rinvenuto ad Artaxata. Una scoperta frutto del lavoro congiunto di archeologi dell’università di Münster e dell’Accademia nazionale delle scienze dell’Armenia. Per gli esperti è un evento “significativo” anche perché il regno è stato il primo nella storia “ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale”.

 

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Data: 30 Ottobre 2024

«L’arte come porta d'ingresso per il divino»

Dall'Asta: «L’arte come porta d'ingresso per il divino»

 

Padre Andrea Dall’Asta, architetto e gesuita, è il direttore della Galleria San Fedele a Milano. Tra i massimi esperti di arte sacra, è autore di numerose pubblicazioni sul tema. Ha deciso di spendere gran parte della sua vita e del suo ministero nello studio delle opere d’arte: «L’espressione estetica – racconta il gesuita – mi ha sempre profondamente colpito. Sin da bambino, dall’età di 5 o 6 anni, sfogliavo i libri di arte che erano in casa. C’era qualcosa in quelle immagini colorate che, senza che me lo potessi spiegare, attirava in profondità la mia attenzione. Mi facevano sognare… Poi col passare degli anni ho compreso che parlavano della mia vita, dei miei desideri come delle mie difficoltà».

 

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Data: 31 Luglio 2024

I mille volti del sacro

I mille volti del sacro. Nuove vie di dialogo tra arte e spiritualità

 

Il nostro Istituto, in collaborazione con il Teatro Comunale dell’Antella, l’Associazione Archètipo, Carrozza 10 e l’Università degli studi di Firenze, presenta un nuovo progetto di formazione, indirizzato in particolare al mondo delle arti e agli studenti universitari, perché, nel mondo contemporaneo, si possano perseguire nuove vie di dialogo tra spiritualità e arte, in una prospettiva multi-religiosa e interculturale. Mercoledì 3 luglio pv, alle 11, la presentazione ufficiale del progetto, che inizierà con un mini-festival estivo presso il Teatro dell’Antella e proseguirà in autunno con laboratori creativi presso il nostro Istituto. Scaricate la locandina per maggiori dettagli.

 

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Data: 03 Luglio 2024

Michelangelo rapito

Così Dalla Costa e Montini salvarono i capolavori razziati dai nazisti

 

La famosa Maschera di fauno in marmo realizzata da Michelangelo appena quindicenne non è mai stata ritrovata. Finì tra i capolavori razziati dai nazisti alla fine della Seconda guerra mondiale e da allora se ne sono perse completamente le tracce. Il leggendario 007 dell’arte Rodolfo Siviero le diede la caccia per tutta la vita, finché non fu costretto ad arrendersi. Ma non fosse stato per l’impegno incessante del cardinale di Firenze Elia Dalla Costa e di monsignor Giovanni Battista Montini – futuro papa Paolo VI – molti altri capolavori dell’arte toscana sarebbero andati perduti. È quanto si evince dalla corrispondenza che è stata rinvenuta alcuni anni fa nell’Archivio storico diocesano fiorentino. Nella fase conclusiva del conflitto la Santa Sede attivò un vero e proprio canale diplomatico parallelo a quello degli Alleati che consentì il recupero di centinaia di opere dal valore inestimabile.
A ricostruire quella storica operazione di salvataggio attraverso fotografie, documenti d’archivio inediti, filmati d’epoca e prestiti dai musei fiorentini è la mostra “Michelangelo rapito. 
Capolavori in guerra dagli Uffizi al Casentino”
 
Data: 06 Settembre 2023