Risulta molto interessante il testo dell’Accordo fondamentale, specialmente nel prologo, perché in esso viene superato il principio che ha da sempre caratterizzato la politica vaticana nei confronti dello Stato d’Israele: tenere ben separati l’aspetto religioso e l’aspetto politico nei rapporti tra la chiesa cattolica, gli ebrei e lo Stato d’Israele. Difatti, nel testo si legge:

 

“The Holy See and the State of Israel,
Mindful of the singular character and universal significance of the Holy Land;
Aware of the unique nature of the relationship between the Catholic Church and the Jewish people, and of the historic process of reconciliation and growth in mutual understanding and friendship between Catholics and Jews”.
(Acta Apostolicae Sedis, vol. LXXXVI (1994), n. 9, p. 176)
“La Santa Sede e lo Stato d’Israele,
memori del carattere straordinario e del significato universale della Terra Santa;
consapevoli della natura unica delle relazioni tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico, e del processo storico di riconciliazione e di crescita nella comprensione reciproca e nell’amicizia tra cattolici ed ebrei”.
(traduzione di Angela Cimino)
 
Nei quindici articoli successivi vengono menzionati i diritti che i due Stati si impegnano a rispettare, come ad esempio: il diritto di libertà religiosa, i diritti delle comunità cristiane presenti nello Stato d’Israele, il diritto della chiesa cattolica di fondare e dirigere scuole e istituti di ogni livello in tale Stato. Sancendo il rispetto di questi diritti, vengono placati i timori della Santa Sede che da decenni era preoccupata per la sopravvivenza e le condizioni della comunità e delle istituzioni cattoliche nello Stato d’Israele.
Inoltre, una delle principali preoccupazioni della Santa Sede riguardava la questione della città di Gerusalemme, che però non viene menzionata nell’Accordo fondamentale, in cui ci si limita a dichiarare che entrambi gli Stati si impegnano a rispettare lo status quo dei luoghi santi cristiani. A tal proposito, il portavoce dell’ufficio stampa della Santa Sede, durante la conferenza stampa tenutasi in occasione della firma dell’Accordo, ha affermato che il carattere internazionale della questione non consente la sua risoluzione in un accordo bilaterale.

Leggi il testo originale inglese dell'Accordo fondamentale tra Vaticano e Israele...

 

In seguito alla firma dell’Accordo fondamentale, sono state istituite le relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Stato d’Israele, nel 1994. In questo modo è stata definitivamente superata la distanza diplomatica tra i due Stati, risolvendo così anche un’importante questione nel rapporto tra ebraismo e cattolicesimo.