San Paolo antifilosofo sulle orme di Socrate
San Paolo antifilosofo sulle orme di Socrate
«E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani. (…) Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio».
Le parole taglienti di san Paolo nella prima Lettera ai Corinzi potrebbero essere lette come un capitolo di filosofia. Una filosofia che si fa antifilosofia, come emerge dal famoso Discorso all’Areopago, in cui si confrontò con alcuni pensatori greci del tempo. Che lo ascoltarono a lungo quando l’Apostolo delle genti spiegò loro i tratti del Dio cristiano («In Lui ci muoviamo, viviamo ed esistiamo»), ma che lo lasciarono allorché si mise a parlare della resurrezione della carne.
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