Viaggio nell’Odessa ebraica
Viaggio nell’Odessa ebraica
I cavalli di frisia, i sacchi di sabbia davanti alla famosa scalinata di Odessa progettata da Francesco Boffo e Avram Mel’nikov riportano alla memoria le immagini in bianco e nero del celebre film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, la corazzata Potëmkin. Il regista, di padre ebreo poi convertitosi al cristianesimo ortodosso, maestro del cinema muto è stato oscurato in Italia dalla parodia di Fantozzi e le immagini della scalinata, il montaggio incrociato, i cosacchi e la madre con la carrozzina, inevitabilmente fanno ricordare al grande pubblico il ragioniere interpretato da Paolo Villaggio che si sognava la partita di calcio e la famosa frittatona di patate e cipolle negata dal capoufficio cinefilo. Da studentessa universitaria, ci rimasi molto male quando scoprii che la Corazzata non durava tre ore, ma era un film brevissimo e bellissimo di un’ora e 15 minuti.
L’immagine di Odessa è lì, legata ai cavalli di frisia di oggi e alla Corazzata di ieri. Il nostro viaggio, però, non si ferma al cinema, ma investe anche la letteratura e la politica.