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Giuseppe e i sogni della folla

 

La figura di Daniele nel libro omonimo è costruita su quella di Giuseppe in Genesi. All’interno del Primo Testamento1 Giuseppe è il “signore dei sogni” (Genesi 37,19 secondo il testo ebraico; “il sognatore” nella Bibbia dei Settanta) per eccellenza. Egli sia riceve personalmente sogni rivelatori dal suo Dio (Genesi 37 e 42,9) sia è in grado di interpretare, grazie all’aiuto divino, i sogni premonitori di non-ebrei in terra d’Egitto, quali quelli del capo dei coppieri e del capo dei panettieri di corte e del faraone (Genesi 40 e 41).
Filone di Alessandria, pensatore ebreo vissuto ad Alessandria d’Egitto tra la fine del I secolo a.e.v. e la prima metà del I e.v., grande esegeta della Bibbia, vide in Giuseppe interprete di sogni l’emblema dell’uomo politico ispirato da Dio che mira all’unità, alla stabilità e alla pace. Francesca Calabi tratta l'argomento nel suo Giuseppe e i sogni della folla in Filone di Alessandria, pubblicato sulla rivista «Études Platoniciennes» nel numero VII dedicato a Filone d'Alessandria, a cura di Jean-François Pradeau.

 

Anomia, disarmonia, discordia, disfonia : queste le tendenze della folla cui si contrappongono nomos, armonia, koinonia, symphonia. Pluralità e divisione contro unità, turbolenza e tumulti contro tranquillità e serenità. Alla base, passioni non governate. La folla si agita in preda a movimenti inconsulti, si lascia trascinare da ambizione, vanagloria, desiderio di ricchezze, ma anche da odio, risentimento, aspirazioni di rivolta e di conflitti, mancanza di stabilità ed equilibrio. La massa scatenata, preda delle passioni, è particolarmente presente nell’In Flaccum e nella Legatio ad Caium, ma continua a riemergere anche nelle altre opere filoniane. Suo interlocutore è l’uomo politico, interprete dei sogni, che ne legge i desideri e agisce in conseguenza : può dominare le passioni o esserne trascinato.

 

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NOTE

Antico non significa “ormai senza più alcun valore”! Infatti, «proprio perché (anch’esso) Parola di Dio e quindi testo ispirato – dice un altro biblista, Gianfranco Ravasi – (è preferibile) adottare l’espressione Primo Testamento, nella consapevolezza che la storia della salvezza ha un percorso unitario, le cui tappe devono essere tutte seguite..». Per approfondire ascolta l'audio su preg.audio...