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Introduzione agli apocrifi dell'Antico Testamento

 

Paolo Sacchi, Introduzione agli apocrifi dell’Antico Testamento, Paideia, Brescia 2011

Abstract

Con apocrifi dell’Antico Testamento si designa una vasta letteratura dai contorni indefiniti: opere composte in luoghi diversi e in un ampio arco di tempo, compreso fra il IV sec. a.C. (Libro dei Vigilanti, Libro dell'Astronomia) e il IX sec. d.C. (Apocalisse di Daniele). Il criterio alla base della loro catalogazione e raccolta è che l'autore pseudo-epigrafico sia un personaggio dell'Antico Testamento o a esso equiparabile - come nel caso dei libri sibillini. Molti di questi libri risalgono all'ambiente ebraico-palestinese ed egiziano prima della fine dello stato ebraico e della distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) o nell'immediata vicinanza alla catastrofe. Parlare di apocrifi implica la considerazione di un canone: apocrifi sono libri esclusi dalla scelta di quelli "canonici" appunto, scelta che muta secondo l'ispirazione religiosa sulla quale esso si è formato. Il canone è motivato da un orientamento teologico, sul quale lo studioso non deve basarsi ma dal quale, al contempo, non può prescindere per comprendere gli influssi culturali e religiosi. Qui il contesto è quello della cultura ebraico-cristiana, quindi si considerano gli apocrifi ebraici di carattere religioso che non sono stati accolti in alcuno dei canoni tridentini. Ma è evidente che lo studioso, avendo per oggetto la storia e la cultura e volendo descrivere il pensiero ebraico nel suo sviluppo, deve usare tutti i testi disponibili, canonici e non canonici.

Lingua: italiano

Anno pubblicazione: 
2011
Numero di pagine: 
176
Autore: 
Paolo Sacchi
Geotags:
Anno Pubblicazione:
2011
Numero di pagine:
176
Autore:
Paolo Sacchi
Data Creazione:
Mar, 16/07/2019 - 19:39