L’Islām nel Centro Asia
Il kit formativo l’Islām nel Centro Asia è stato realizzato grazie al contributo di Andrea Amato, dottorando presso la Fondazione scienze religiose di Bologna impegnato in studi relativi alla storia dell'Orda d'Oro e del Khanato di Crimea. Il kit, per mezzo di testi e voci dell'enciclopedia Treccani, arricchiti da contributi video in italiano, inglese e tedesco, ricostruisce la diffusione dell'Islam nell'Asia Centrale attraverso il luoghi della tratta divenuta nota come Via della Seta. Si sofferma su aspetti legati a letteratura, arte e architettura, per concludersi con un approfondimento sul sufismo centroasiatico e con una bibliografia che rimanda a pubblicazioni sul tema.
L’Islām nelle regioni del Centro Asia
L’Islām nelle regioni del Centro Asia ha visto la sua diffusione fin dai primi decenni delle conquiste arabe dei territori appartenenti all’Impero sasanide. Sebbene il processo di islamizzazione sia durato diversi secoli, è proprio a partire dall’VIII secolo che l’Islām inizia a diffondersi gradualmente fra le popolazioni, perlopiù nomadi delle regioni centroasiatiche. Per una panoramica generale sull’origine e la diffusione dell’Islām nelle regioni centroasiatiche presso le popolazioni turciche si rimanda alla voce Treccani dell’Enciclopedia Italiana, di Ettore Rossi.
I popoli che oggi chiamiamo turchi presentano grande varietà di caratteri etnici e quindi dobbiamo accontentarci di definizioni generiche, segnalando le mescolanze e le modificazioni avvenute nei tempi storici. Comunemente si ammette che i Turchi e i Mongoli un tempo, parecchi secoli a. C., siano vissuti insieme nell'Asia nord-orientale e abbiano lontane origini comuni con i Tungusi e i Manciù; nelle trasmigrazioni ad occidente, avvenute quando erano già distinti, almeno per lingua, dai popoli mongoloidi, i Turchi si sovrapposero a popolazioni diverse iraniche (Asia centrale), indo-europee e caucasiche (Russia e Asia Minore), turchizzandole quasi completamente nel corso di un millennio.
Immagine tratta da Wikipedia
Il Centro Asia dopo la Battaglia del Talas
Gabriele Campagnano offre una panoramica della conquista abbaside delle Transoxiana e del Tukharistan a danno dell’impero della dinastia cinese Tang, a seguito della battaglia del Talas (751), al confine tra l'attuale Kazakistan e l'attuale Kirghizistan, con particolare enfasi all’importanza ricoperta dalla cosiddetta Via della Seta.
Uno dei fatti d’arme più incredibili della storia ebbe come protagonisti Cina e Islam proprio mentre l’Europa e l’Impero d’Oriente erano stretti nella morsa delle armate dei successori di Maometto. Ora, sembra difficile crederlo, ma c’era una forza militare ancora più devastante di quella araba. A metà dell’VIII secolo, proveniente dalle lontane lande dell’est, un contingente dell’esercito cinese raggiunse l’Asia Centrale.La dinastia Tang governava una popolazione di 50 milioni di persone ed era impegnata in una dura lotta con i tibetani. Attorno al 650 era morto il primo re del Tibet, Songtsan Gampo, e già venti anni dopo i tibetani avevano preso possesso di una regione fondamentale per i traffici commerciali con l’Asia centrale: il Tarim Basin. Nei decenni successivi, la Cina riuscì ad ottenere diversi successi militari, riprendendo definitivamente il territorio nel 692. Inoltre, strinse alleanze con tutti i regni vicini al Tibet, in modo da circondarlo di nemici. Così, a circa cento anni circa dalla morte di Songtsan Gampo, la situazione dell’Impero tibetano era diventata disastrosa. La dinastia Tang gli aveva strappato buona parte dei suoi territori e l’Impero sembrava destinato a crollare per mano del generale Gao Xianzhi.
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La battaglia di Talas
La civiltà arabo-islamica unifica l'Asia Centrale
La Via della Seta
La Via della Seta ha ricoperto dunque un ruolo fondamentale nella storia dell’umanità, rappresentando un crocevia fondamentale per l’incontro e lo scambio tra i diversi popoli delle regioni che attraversava. Un articolo di Antonio Delisa, reperibile su storiografia.me, ne sottolinea l’importanza mettendo in evidenza le peculiarità di questa rotta commerciale.
La Via della seta era reticolo che si sviluppava per circa 8.000 km, fatto di itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo i quali nell’antichità si erano snodati i commerci tra gli imperi cinesi e l’Occidente. Le vie carovaniere attraversavano l’Asia centrale e il Medio Oriente, collegando Chang’an (oggi Xi’an), in Cina, all’Asia Minore e al Mediterraneo attraverso il Medio Oriente e il Vicino Oriente. Le diramazioni si estendevano poi a est alla Corea e al Giappone e, a Sud, all’India. Il nome apparve per la prima volta nel 1877, quando il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen (1833-1905) pubblicò l’opera Tagebucher aus China. Nell’Introduzione von Richthofen nomina la Seidenstraße, la «Via della seta»
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La letteratura araba sull’Islām centroasiatico
L’architettura islamica nel Centro Asia
Nell’ambito della produzione artistica propria dell’Islām nell’Asia Centrale, gli esempi sono numerosi e notevoli. Sull’archeologia e l’urbanizzazione dell’Asia Centrale islamica, si rimanda a L'Asia islamica. Asia Centrale, di Elizaveta G. Nekrasova, pubblicato on-line nella serie Il mondo dell'archeologia sul portale dell'Istituto Treccani.
Il termine geografico Asia Centrale è entrato in uso dopo la suddivisione della parte meridionale dell'Asia ex sovietica, precedentemente nota come Turkestan, in diverse unità nazionali, nel 1924, e include le attuali repubbliche del Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan, la parte meridionale e sud-orientale del Kazakhstan (quest'ultima nota come Semireč´e). La regione è delimitata a ovest dal Mar Caspio, a nord dalle steppe del Kazakhstan, a est confina con la Cina e a sud con l'Afghanistan e l'Iran. Il periodo islamico copre un arco cronologico molto prolungato, dalla conquista (VIII sec.) al primo quarto del XX secolo. In questa parte dell'Asia l'archeologia islamica ha al suo attivo indagini in siti urbani, datati tra l'VIII e il XV secolo, e lo studio di singoli monumenti architettonici, per il periodo successivo (XV-XX sec.).
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Bukhara, luce della Transoxiana
Una serie di documentari dedicati alle città simbolo della Via della Seta permette di meglio comprendere l’architettura islamica del Centro Asia. In particolare, si rimanda alla visione del documentario sulla città di Bukhārā, cuore della Transoxiana islamica.
A Bukhara, le tracce dell'antica Via della Seta sono ovunque, dagli edifici dall'architettura favolosa ai simboli rituali dei ricami tradizionali. Nel Bazaar, cuore della città, il multiculturalismo è il filo conduttore tra il passato dei condottieri di discendenza mongola e il presente di un Paese da poco indipendente.
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Per approfondire, si propone inoltre il documentario sul mausoleo del maestro sufi Khoja Ahmed Yasawi, sito nella città di Hazrat-e Turkestan, nel Kazakistan meridionale e unico esempio di monumento in pietra rimasto nel paese. Il documentario è curato dall’emittente tedesca Südwestrundfunk Fernsehen. Guarda il video su ardmediathek.de...
Il sufismo centroasiatico
La diffusione dell’Islām nelle regioni del Centro Asia impiega diversi secoli prima di affermarsi definitivamente. Tale diffusione si deve, in particolare, all’azione missionaria e di proselitismo delle diverse e numerose confraternite sufi presenti in tutto il territorio della Dār al-Islām. Per una panoramica generale sul sufismo si invita a leggere la definizione Ṣūfismo tratta dall'edizione dell'Enciclopedia Italiana del 1937 redatta da Carlo Alfonso Nallino, oggi disponibile sul portale dell'Istituto Treccani.
Voce coniata, sotto la forma latina Ssufismus, dal tedesco F. A. Tholuck nel 1821, per rendere l'arabo taṣawwuf che, presso tutti i popoli musulmani, designa ciò che i cattolici francesi moderni chiamano spiritualité o théologie spirituelle, cioè la somma dell'ascetica e della mistica, alle quali spesso gli scrittori musulmani, a cominciare con al-Ghazzālī (v.; morto nel 505 eg., 1111 d. C.), aggregano anche la morale ordinaria a base religiosa. Chi professa il taṣawwuf quale norma della propria vita o quale sistema dottrinale da lui accolto è detto ṣūfī, donde fu derivata la voce astratta ṣūfismo.
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Per conoscere meglio la figura dei sufi anche in epoca contemporanea si rimanda anche all’articolo Chi sono i sufi di Chiara Pellegrino, reperibile on-line sul sito oasiscenter.eu. Leggi all'articolo di su oasiscenter.eu...
Per approfondire puoi seguire il kit La mistica islamica: i Sufi su Pars. Vai al kit...
Numerose confraternite sufi dovettero adattare in diversi casi la dottrina islamica agli usi e costumi delle popolazioni centroasiatiche, adottandone anche alcune pratiche. Fra queste, di rilevante interesse risulta essere il sincretismo tra sufismo e sciamanesimo centroasiatico. Sebbene questo particolare processo si ritrovi secoli successivi all’iniziale conquista araba delle regioni intorno alla Transoxiana, fu certamente di fondamentale importanza per la diffusione dell’Islām in queste regioni. Per meglio comprendere lo sciamanesimo e le sue caratteristiche, si rimanda alla voce dedicata nel Dizionario di Storia, reperibile on-line sul portale dell'Istituto Treccani. Leggi la voce sciamanesimo su treccani.it....