In questo dossier dal titolo “Nel sogno di Dio: un progetto vocazionale”, Giuseppe De Virgilio, professore di Secondo Testamento1 e Teologia Biblica presso la Pontificia Università della Santa Croce in Roma, descrive la funzione rivelativa, vocazionale e insieme comunitaria e missionaria rivestita dai sogni nei racconti biblici, e analizza le principali esperienze oniriche vissute da diverse figure della Bibbia ebraica e di quella cristiana, partendo da Abramo in Genesi per arrivare a Giuseppe nel Vangelo di Matteo.
Se tra i popoli pagani è attestata una notevole diffusione della credenza nei sogni e della loro interpretazione carismatica, in Israele l’esperienza dei sogni è vissuta da personaggi che si mettono in ascolto di Dio e della sua Parola, non collegate con forme divinatorie di magia, stregoneria e negromanzia. Non solo i sogni mediano la relazione tra Dio e l’uomo, ma sono anche strumento di consultazione della volontà di Dio (cf 1Sam 3,1-18). L’impiego del sogno per indicare una rivelazione divina può essere inteso anche implicitamente in alcuni contesti biblici: è il caso di Abramo (Gen 15,12), di Natan (2Sam 7,4.17; 1Cr 17,3.15), di Gedeone (Gdc 6,25; 7,9), di Isaia (Is 26,9), di Osea (Os 4,5), di Michea (Mic 3,6), di Zaccaria (Zac 1,8). In alcuni casi i sogni assumono una funzione oracolare (Gen 20,3; 31,10.12; Gdc 7,13-15) e sono mediati da spiriti celesti e angeli.
NOTE
1 Per la definizione di Primo e Secondo Testamento si rimanda alla nota 1 in Giuseppe e i sogni della folla...