Posto che il Cristianesimo è una corrente interna al giudaismo, e per certi versi estremamente conservativa, rimane da capire come sia giunta a presentarsi come qualcosa di totalmente nuovo, di radicalmente altro rispetto all'ebraismo. Un tratto di questo complesso e frastagliato percorso è brevemente ripercorso dal professor Mauro Pesce in relazione alla produzione di Giustino, che rappresenta in questo senso un case study particolarmente significativo. Prima di affrontare il contributo del professor Pesce si invita alla lettura del profilo biografico di Giustino presente sul portale web dell'Istituto Treccani.
Martire e scrittore cristiano (n. Flavia Neapolis, od. Nabulus - m. Roma 165 circa). Ritenuto il maggiore apologista cristiano greco del II sec., fondò una scuola di dottrina cristiana e fu maestro itinerante di filosofia. Delle molte opere attribuitegli, fra quelle pervenuteci solo due apologie e il Dialogo con l'ebreo Trifone possono essergli ascritti con certezza; benché in Giustino manchi un profondo senso ecclesiologico, esse costituiscono uno dei primi tentativi di sistemazione intellettuale e teologica della fede cristiana concepita in armonia con la ragione e la filosofia.
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